Cavalieri Federiciani, Falsetta su Primo Maggio: “promuoverò class action e Commissione”
Il Gran Priore della Calabria dei Cavalieri Templari Federiciani Filomena Falsetta in vista della ricorrenza della Festa nazionale del Lavorosi augura che: “i datori di lavoro escano dallo stagno e proteggano quella che non è manodopera, ma l’opera più grande voluta per mano di Dio”.
“Proprio per questo – dice ancora - ho scelto di occuparmi di quella che ho sempre ritenuto una questione centrale della nostra realtà territoriale, ossia le “imprese calabresi”, illustrando alcuni aspetti con l’intenzione di contribuire ad informare e anche a modificarne l’attuale assetto, allo scopo di far emergere il modello aziendale e il suo valore miliare”.
Secondo Falsetta infatti “il soffocamento del più “alto” modello di riconoscimento dei connotati identitari del lavoro, contrapposto “per natura" al modello clientelare, ha generato all'interno delle imprese Calabresi non pochi conflitti, accompagnandole gradualmente verso il loro degrado, oltre a rappresentare, nel contempo, un tassello del generale processo di smantellamento dell’assetto costituzionale”.
“Pertanto, mossa da questa evidente consapevolezza – comunica il priore - a breve intraprenderò una discussione con le parti sociali (i sindacati e i movimenti rappresentativi) nei luoghi deputati, nonché con gli stessi dipendenti; promuoverò una class action chiedendo la soluzione di determinate questioni di fatto o di diritto; solleciterò, per tramite dei nostri parlamentari, l’invio di eventuali commissioni d’inchiesta che indaghino dettagliatamente sulle pratiche delle società calabresi, allo scopo di accertare la loro matrice, oltre ad adottare qualsiasi altro provvedimento che dovesse rivelarsi necessario affinché la favola della “rana” che sfidando il conformismo e ogni sorta di accettazione non ha timore di uscire dallo stagno e tentare una nuova via, diventata oramai una metafora della crisi globale e del sistema Italia, possa divenire la “realtà simbolo” del Primo Maggio”.