Gran successo per la Giornata di Studi e Musica dedicata a Leonardo Vinci
Dopo quasi 300 anni dalla morte, Crotone ha finalmente riportato a casa uno dei suoi figli più illustri, il compositore Leonardo Vinci. Sabato 28 aprile infatti, l’associazione Festival dell’Aurora e l’amministrazione comunale hanno acceso i riflettori sul musicista nato a Strongoli nel lontano 1690 e considerato tra i più importanti della sua epoca, con una giornata di Studi e musica ideata per svelare finalmente il grande patrimonio culturale lasciato in eredità dall’artista che, a parte qualche sporadico episodio, proprio in Calabria è rimasto a lungo “sepolto” tre le pagine della Storia.
L’evento ha preso il via nell’auditorium del Liceo musicale “G.V. Gravina” con una conferenza curata da Giulia Veneziano, docente di Storia della Musica al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli e ricercatrice per il progetto europeo Performart ERD per conto dell’École française de Rome.
Ad aprire i lavori è stata la vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Crotone Antonella Cosentino: “Questo evento – ha spiegato l’assessore Cosentino agli allievi di musica – è uno dei nodi di un immaginario filo rosso teso dall’amministrazione comunale verso la riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale lasciato in eredità da tutti quegli artisti nati nel Crotonese e poi diventati simbolo della nostra cultura in giro per il mondo, ma anche come supporto alle attività curriculari degli istituti scolastici del territorio”.
Subito dopo, Giulia Veneziano ha accompagnato gli allievi musicisti in un vero e proprio appassionante viaggio lungo le pagine della storia personale e artistica di Leonardo Vinci - a partire dalle lacune che ne avvolgono la nascita (datata 1690 da autorevoli studiosi) a causa della sparizione dell’atto di battesimo nella parrocchia di Strongoli. Al di là dei misteri biografici, come spiegato da Giulia Veneziano, però innumerevoli sono le fonti storiche che attestano, senza ombra di dubbio il grande talento del compositore, che giovanissimo, forse grazie al supporto di potenti famiglie calabresi, lasciò la Calabria per frequentare il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo di Napoli, centro del Mondo musicale dell’epoca. Da qui prima l’affermazione nel genere comico e poi la virata verso l’opera seria, testimoniata da alcuni titoli importanti, come quelle sui testi del poeta e drammaturgo Metastasio. Una carriera destinata a imporlo come uno dei protagonisti assoluti del Settecento musicale, se una morte improvvisa – sospetta secondo alcuni - non l’avesse stroncata a soli 40 anni, sullo sfondo di un ambiente culturale che forse mal digeriva l’inarrestabile affermazione di Vinci.
L’ascesa dell’artista in tempi recenti è iniziata invece grazie al compositore e regista teatrale Roberto De Simone, che nel 1979 scopre alcune partiture, riproposte a Firenze e poi riprese dall’Ensemble “Cappella della Pietà de’ Turchini” fondato da Antonio Florio. Una sorta di riscatto per Vinci, oggi definito come uno dei compositori antichi più amati dal pubblico moderno, insieme a Pergolesi e Mozart rivestito da una certa aura mitologica e considerato il precursore di un’eleganza musicale che fece da apripista allo stile Galante.
Una carriera ricca e prolifica anche se brevissima quella del musicista, composta da opere, cantate, oratori, musica sacra e musica da camera; composizioni conservate nelle biblioteche di tutto il mondo: Messico, Guatemala, Stati Uniti d’America ed Europa, sono solo alcuni dei Paesi dove, ancora oggi è possibile le sue tracce. “Proprio per questo – ha spiegato Giulia Veneziano – è importante riscoprire questo così artista straordinario e attuale, ancora oggi capace di influenzare i musicisti di oggi e quelli del futuro”.
Dello stesso avviso il M° Luca Campana, direttore artistico dell’evento: “Oggi abbiamo finalmente squarciato un velo sulla storia di questo straordinario artista - ha aggiunto - la sfida sarà quella di portare avanti il progetto in modo permanente, attraverso l’indagine e la divulgazione di altre opere e tematiche”.
La seconda parte della Giornata è stata tutta dedicata alla musica, con il concerto dell’Ensemble Armonia Antiqua che ha incantato il numeroso pubblico presente nello scenario della Chiesa dell’Immacolata di Crotone con alcuni brani di opere del compositore; tra queste Artaserse, Catone in Utica e La Partenope.
Il concerto ha visto per l’occasione la partecipazione straordinaria del soprano Marta Redaelli; con lei il tenore Maurizio Guerra e l’ensemble crotonese composto da Cristiano Brunella, Domenica Franzè (violino I) Antonella Curcio, Maria Teresa Veltri (violino II) Angela Russo (viola) Giuseppe Miele (violoncello) Antonio Veltri (contrabbasso) Luca Campana (clavicembalo).
“Abbiamo vissuto una giornata di grande cultura legata ad una figura storica come Leonardo Vinci al quale si sono ispirati grandi della musica ma allo stesso tempo apprezzato giovani artisti. L’impegno del mio assessorato è quello di legare passato, presente e futuro nel nome della cultura ed allo stesso tempo valorizzare i tanti talenti del nostro territorio” ha detto l’assessore Antonella Cosentino.