Magna Graecia, borse di studio per tutti gli studenti
Pagina storica per il diritto allo studio in Calabria. Il presidente della Fondazione Università Magna Graecia, Arturo Pujia, comunica l’approvazione, da parte del consiglio di amministrazione della fondazione stessa, dell’erogazione di borse di studio a tutti gli studenti presenti nelle graduatorie degli aventi diritto.
Per la prima volta si raggiunge questo importantissimo risultato con il completo soddisfacimento delle richieste. Il successo è stato raggiunto grazie ad una costante interlocuzione con la Regione e grazie ad una oculata gestione delle risorse.
Nel 2015, anno in cui la Fondazione ha ricevuto il compito di gestire il diritto allo studio per conto dell’Università di Catanzaro, il contesto si presentava molto difficile poiché il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una legge che riduceva i già esigui fondi per le borse di studio. Anche il contributo dello Stato, sulla base di criteri iniqui, era esiguo e aggiungeva disparità a disparità. Il risultato era che a stento veniva garantita la borsa di studio al 40% degli aventi diritto.
Da allora è iniziato un costante e costruttivo confronto con assessori, consiglieri e funzionari regionali che, resisi conto dell’importanza del diritto costituzionalmente garantito, hanno accolto le richieste del presidente della Fondazione Umg e invertito la rotta. Già a fine del 2015 la Regione dapprima ha ripristinato il fondo e poi, grazie ai fondi comunitari, lo ha raddoppiato. Parallelamente è stato avviato un confronto con numerosi parlamentari che ha portato, a luglio del 2016, all’adozione quasi unanime di una mozione (1-013112) che ha impegnato il Governo a rivedere i criteri iniqui di ripartizione del fondo statale.
Nell’ultima legge finanziaria i criteri sono stati rivisti e anche il fondo statale erogato a favore della Calabria è raddoppiato rispetto al 2015. Il presidente Pujia, esprimendo grande soddisfazione, è fiducioso che questo risultato riuscirà ad attrarre ulteriori matricole e contribuirà al raggiungimento dell’auspicata equità sociale, colmando il divario con le Università del nord Italia.