Auto rubate, smontate e rivendute: sei indagati

Reggio Calabria Cronaca

Un blitz scattato all’alba ha consentito ai Carabinieri di Bagnara Calabra, con la collaborazione dei colleghi di Palmi e Vibo Valentia, di eseguire sei misure cautelari nei confronti di altrettante persone residenti tra Rosarno e la provincia napitina: quattro di loro sono finiti agli arresti domiciliari, gli altri due sono stati invece sottoposti all’obbligo di dimora.

Le indagini, avviate nel giugno scorso, prendono le mosse dal tentato furto di un’auto avvenuto in pieno centro a Bagnara, si tratta di una Fiat Panda danneggiata e abbandonata sul posto dopo il fallimento del colpo.

Da quell'episodio è partita un’attività investigativa complessa e articolata, protrattasi per oltre sei mesi, che ha permesso di ricostruire almeno dieci episodi di furto e tentato furto di vetture, consumati durante i mesi estivi tra la stessa cittadina reggina e quelle di Scilla e Pizzo Calabro.

Il metodo collaudato

Secondo gli inquirenti, gli indagati si sarebbero mossi adottando un metodo ben collaudato: avrebbero agito prevalentemente di sera utilizzando auto a noleggio per ridurre i rischi di essere identificati e selezionando come obiettivo perlopiù delle Fiat Panda.

Una volta individuato il mezzo da rubare, in pochi minuti sarebbero riusciti a forzare serrature e cilindri di accensione usando delle centraline elettroniche modificate, strumenti ormai noti in questo tipo di colpi.

Le auto sarebbero state trasferite nella Piana di Gioia Tauro per esser smontate e alimentare così il mercato nero dei pezzi di ricambio, oppure sarebbero cedute intere a terzi a prezzi ovviamente inferiori rispetto al reale valore di mercato.

Il coraggio di un cittadino

Un ruolo decisivo per lo sviluppo dell’indagine lo ha avuto anche il coraggio di un cittadino che, armato solo del proprio cellulare, è riuscito a riprendere i momenti cruciali di un tentato furto. Le immagini, poi consegnate ai Carabinieri, si sono rivelate determinanti per avviare un lavoro di riconoscimento e di riscontro.

Le ipotesi di reato formulate a carico dei sei indagati, tra cui anche alcuni giovani, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici, sono a vario titolo quelle di furto aggravato, tentato furto aggravato in concorso e ricettazione.

La droga in casa

Il valore stimato della refurtiva trafugata ammonta a diverse decine di migliaia di euro, tra mezzi interi e parti meccaniche immesse illecitamente sul mercato parallelo.

Inoltre, dopo una perquisizione effettuata in casa di uno degli arrestati, allo stesso sono stati trovati circa 600 grammi di marijuana e circa mille euro in contanti.

Dopo le formalità di rito, è stato dichiarato nuovamente in stato d’arresto insieme alla compagna e sono stati sottoposti entrambi ai domiciliari.

Il provvedimento cautelare

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica locale, diretta dal Procuratore Giuseppe Lombardo, si inserisce nell’ambito di un procedimento penale che si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.