Oral Cancer Day: dentisti volontari in piazza a Mesoraca
Rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna ma la sua incidenza complessiva è in aumento. È il tumore del cavo orale, una forma di cancro che colpisce le cellule di rivestimento della bocca, sviluppandosi più frequentemente su lingua, mucosa delle guance, pavimento della bocca, orofaringe e tonsille.
In Italia fa registrare ogni anno oltre 9.000 nuovi casi con una mortalità, a 5 anni dalla diagnosi, di oltre il 43%. Quando però questo tumore è rilevato e curato nella sua fase iniziale è possibile ottenere un tasso di guarigione di oltre l’80%, con interventi terapeutici poco invasivi. Da qui la fondamentale importanza di un’adeguata prevenzione e di una diagnosi precoce.
È proprio per sensibilizzare i cittadini e informarli su questo carcinoma, su come riconoscerlo e prevenirlo e a chi rivolgersi in caso di dubbi che sabato 5 maggio Fondazione ANDI onlus sarà in 60 piazze italiane con i suoi dentisti volontari per la dodicesima edizione dell’Oral Cancer Day.
Un’intera giornata in cui i cittadini potranno incontrare i dentisti ANDI - Associazione Nazionale Dentisti Italiani nei gazebo appositamente allestiti e ricevere da loro materiale informativo oltre che, in alcune località, sottoporsi a un vero e proprio screening presso unità mobili attrezzate.
La manifestazione si svolgerà nelle piazze di tutta Italia sabato 5 maggio e in seguito, fino all’8 giugno, è previsto un mese di visite di controllo gratuite negli studi dei dentisti ANDI.
A Mesoraca, in provincia di Crotone, i volontari della Fondazione saranno presenti in Via XX Settembre dalle ore 9.00 alle 17.00.
Per conoscere la piazza e lo studio ANDI più vicini: oralcancerday.it o numero verde 800 911 202.
Nella sua fase iniziale il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso macchie, placche, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Anomalie silenti che non presentano sintomi, sono persistenti e non si risolvono spontaneamente. Pericolosamente sottovalutate, vengono spesso etichettate dai pazienti come “infiammazioni”. Sottoporsi a uno screening puntuale e periodico, eseguito da uno specialista è fondamentale per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o se rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Tra i fattori di rischio per l’insorgere del tumore della bocca sono soprattutto il fumo di sigaretta e l’abuso di alcool, l’esposizione ad agenti virali come il Papilloma Virus (HPV16), una scarsa igiene e lesioni traumatiche, una dieta povera di frutta e verdura e l’età, per chi ha già superato il 45 anni. In particolare, la combinazione fumo e alcool aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte. Il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali.
Adottare corretti stili di vita rappresenta un fondamentale strumento di prevenzione.
Anche per questa edizione dell’Oral Cancer Day Fondazione ANDI può contare sulla collaborazione con CAO Nazionale (Commissione Albo Odontoiatri), Cenacolo Odontostomatologico Italiano, Società Italiana di Patologia e Medicina Orale e Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero Professionisti.
Il tumore del cavo orale è una forma di cancro che colpisce le cellule di rivestimento della bocca, sviluppandosi più frequentemente sulla lingua, sulla mucosa delle guance, sul pavimento della bocca, sull’orofaringe e le tonsille.
I tumori testa-collo rappresentano il 5% dei tumori giovanili negli uomini e nella fascia 50-69 (dove sono la quinta neoplasia presente), sono il 3% negli uomini ultrasettantenni. Nelle donne sono l’1% in tutte le fasce d’età. Oltre all’elevato tasso di mortalità, a preoccupare sono i dati sulla sopravvivenza oltre il tempo di cura, attualmente al 5%, sebbene aumenti dopo i 5 anni, arrivando al 19%.
Il tasso di prevalenza per 100.000 abitanti è più alto al nord rispetto al centro-sud.
Nella sua fase iniziale, il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso lesioni pre-cancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Sottoporsi a uno screening puntuale e periodico, eseguito da uno specialista, è fondamentale per capire se queste lesioni siano una patologia non evolutiva o se rappresentino lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Di norma se le lesioni sospette persistono oltre i 10-15 giorni, è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici come la biopsia e, comunque, a una valutazione di secondo livello presso centri di riferimento specializzati.
Fattori di rischio - Fumo e alcol sono tra i primi fattori di rischio del tumore del cavo orale: nel 75% dei casi, infatti, questa forma di carcinoma è legato all’abuso di queste sostanze. La loro combinazione, in particolare, aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte. Il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali.
Altri fattori di rischio da non sottovalutare riguardano la presenza di alcune infezioni, specie quelle causate dal Papilloma Virus (HPV 16) che colpiscono prevalentemente i giovani. La causa principale è rappresentata dal sesso orale non protetto.
L’eccessiva esposizione ai raggi solari può essere responsabile della comparsa di carcinomi alle labbra.
Una dieta povera di frutta e verdura, che determini carenze vitaminiche importanti, può essere anch’essa un nemico per la salute del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate. Un adeguato supporto di nutrienti variati, appartenenti alla cosiddetta dieta mediterranea, oltre che un corretto assorbimento di ferro, vitamina B12 e acido folico rappresentano fattori di estrema importanza nella prevenzione di questa forma tumorale.
I microtraumi continui, causati da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, insieme a una cattiva igiene orale, sono fortemente associati all’insorgenza di questo tumore.
Infine, poiché la mucosa orale perde col tempo alcune proprietà difensive nei confronti di stimoli esterni nocivi, l’età è a tutti gli effetti un fattore di rischio, specie per chi ha già superato i 45 anni.