Siclari visita ospedali di Locri e Polistena: «Disagio toccato con mano. Oliverio spenda i 15 mln stanziati»
«Aver toccato con mano il disagio vissuto dagli ospedali di Locri e Polistena mi ha convinto, ulteriormente, che siamo in una condizione di emergenza e che necessita un intervento immediato».
Dopo aver preso parte alla manifestazione a favore della legalità a San Luca, il Senatore Marco Siclari ha mantenuto gli impegni presi andando visitare l’ospedale di Locri e Polistena.
«Le carenze di personale e di reparti, il continuo depotenziamento, l’abbandono strutturale mi hanno fatto riflettere profondamente sulle condizioni estreme in cui sono costretti a lavorare i colleghi medici e professionisti. Quello che traspare – ha confermato Siclari – è che invece di migliorare le strutture sembra che il governatore Mario Oliverio, il commissario Massimo Scura e il dg Giacomino Brancati, stiano lavorando per peggiorarle e rendere meno accessibile l’assistenza sanitaria».
Il senatore Siclari ha potuto appurare come, nonostante l’esistenza di fondi già stanziati, gli ospedali della città Metropolitana di Reggio Calabria, siano sottoposti continuamente a riduzioni, tagli e depotenziamento in attesa di un nuovo grande ospedale che, al momento, rimane solo sulla carta.
«Oliverio deve sbloccare i concorsi per nominare i primari dei reparti che al momento lavorano in carenza di personale. Mi domando perché non utilizza i 15 milioni già assegnati all’ospedale di Locri per eliminare quegli ostacoli strutturali che rendono impossibile lavorare in sicurezza. In particolar modo, a Locri la terapia intensiva si trova al terzo piano e non esistono ascensori dedicati e ciò significa che un guasto degli ascensori comuni, cosa che accade spesso, impedisce il trasferimento in sicurezza del paziente perché occorre utilizzare le scale che non sono, oltretutto, adeguate al trasporto dei pazienti in condizioni gravi di salute. Inoltre, Oliverio utilizzi i fondi destinati per dotare di risonanza magnetica l’ospedale di Locri perché è inconcepibile che i ricoverati siano costretti a uscire dall’ospedale per effettuare degli accertamenti. Come pure è impossibile, in mancanza dell’attrezzatura necessaria, fare una corretta e immediata diagnosi di malattia e gravi patologie che richiedono, in alcuni casi, un intervento immediato per salvare la vita. Siamo in presenza – ha ribadito Siclari - di personale medico e amministrativo sottodimensionato, costretti a turni estenuanti e, in alcuni casi, alla chiusura dei reparti. Una struttura dal potenziale enorme come quella di Locri non può essere così limitata, soprattutto, in considerazione della vasta zona che serve. Si parla della vita delle persone non si può più scherzare, i fondi esistenti vanno spesi per migliorare le strutture già esistenti non depotenziando in attesa che arrivi qualcosa di meglio. Manca una programmazione seria – ha chiosato Siclari - stanno mortificando la sanità calabrese. Parlano di nuova apertura ma non possono depotenziare le strutture esistenti se ancora è solo un progetto rimasto sulla carta».
La situazione non migliora passando dalla locride alla Piana dove, il Senatore Siclari ha accolto le istanze dell’ospedale di Polistena. Anche in questo caso, una struttura dall’enorme potenziale abbandonata a se stessa, con sale operatorie piccole e vecchie.
«È impensabile ridurre ancora ciò che hanno già distrutto – ha concluso Siclari – adesso basta tagliare sulla salute, chi non ha competenze si faccia da parte e si programmi in modo serio per garantire un’assistenza sanitaria efficiente e di qualità perché i calabresi non sono cittadini di serie B. Va bene investire e creare nuove strutture ma nel frattempo non possiamo privare i cittadini dell’assistenza sanitaria, quindi, dobbiamo potenziare quelli già esistenti e farlo subito».