Lamezia T. Benincasa: “ Dal sindaco sull’Asi solo dichiarazioni chiassose e avviluppate ”
Il sindaco annuncia che uscirà fuori dall'azionariato del Consorzio industriale Asi Cat, disconosce il Consorzio più importante alle porte del mediterraneo adducendo futili motivi da condominio: dice che la nomina di presidente doveva dettarla il Comune, cioè lui. Mentre nel Palazzo comunale, in verità, non ha portato a discussione né la sua giunta, né il Consiglio. Il fatto è che Lamezia è il quinto azionista dell'Asi con l'8,9%. Perché non riconoscere il merito di Scopelliti per avere garantito una rappresentanza di 2 lametini su 3 componenti del CdA: Presidente e vicepresdiente? Il sindaco preferisce piangersi addosso lagnando che il governatore non ha ritirato da lui la comanda per servire il piatto forte delle nomine. E si sente autorizzato perfino a gettare tinte fosche sul futuro dell’Asi, preannunciando dolori con lo strumento urbanistico: ma cosa ribolle nel pentolone dell’area industriale?
Strategie di sviluppo di cosa, con queste premesse? La mia proposta è di discutere di questo in Consiglio comunale favorendo nell’ opportuna sede di commissione una proposta di delibera utile alla città garantendo la partecipazione di tutte le categorie e le istituzioni coinvolte. Non è sostenibile, come nella vicenda Rifiuti, continuare a camuffare discussioni serie che riguardano le sorti di un territorio così centrale, alternando delibere cieche a dichiarazioni avviluppate e dirompenti, fingendo che le parole di un sindaco non abbiano effetti sugli investimenti nel territorio. A voler discutere della presenza fondante del Comune nell’Asi e delle politiche sullo sviluppo dell’area industriale lametina non chiedo troppo: è quanto avviene in tutte le città d’Italia, ed è quanto sta avvenendo nella vicina Catanzaro, evidentemente più civile e democratica di quanto si rischia di ridurre la nostra Lamezia. Ho rispetto per la maggioranza numerica del sindaco che credo vada orientata vero obiettivi chiari e utili alla città. Garantire la democraticità delle scelte è essenziale: il confronto leale e partecipato è l’unica percorso capace di tutelare e far progredire gli interessi di Lamezia e dei lametini. Sarebbe irresponsabile aggravare ulteriormente il quadro già sofferente di una città che da decenni, nonostante i suoi numeri non riesce a decollare. Tra il dire e il fare c’è ancora un mare su cui lavorare. Il Bilancio 2010 tracciato dalla procura lametina è chiaro: a parole gli abusi sono stati ridotti dalla buona amministrazione; nei fatti rendicontati dal Procuratore sono aumentati. E’ sempre e solo colpa dei cittadini? Se la stessa classe, con gli stessi alunni e gli stessi docenti, venisse bocciata ogni anno… chi punterebbe più il dito contro gli scolari? Ora, se il sindaco lamenta da sempre si essere penalizzato nelle questioni che competono le nomine negli enti, sarà anche merito suo? Saremmo curiosi di sapere perché lui nelle nomine di sua diretta competenza ritenga un buon metodo penalizzare le intelligenze e i saperi dei lametini.