Pugliese (Basta Vittime 106) incontra il delegato Anas Armani: due le richieste
Il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Fabio Pugliese, oggi a Sibari, in occasione della presentazione dei lavori per la realizzazione dell’ammodernamento della S.S.106 tra Sibari e Roseto (Megalotto 3), ha avuto modo di incontrare personalmente l’Amministratore Delegato di Anas – Gruppo FS Italiane Gianni Vittorio Armani a cui ha consegnato un documento.
Nel documento Pugliese chiede ad Armani due impegni: il primo è quello di mettere in sicurezza urgentemente tutti quei tratti di S.S.106 che presentano una carreggiata larga circa 5 metri, senza alcuna misure di protezione laterale (guardrail), prive di banchina laterale ed è oggettivamente indegna essere considerata la strada di un Paese che si dice civile, rimasta più o meno la stessa di quella che avevamo negli anni ’50”. Una strada che presenta caratteristiche di grande pericolosità e che rimane l’unica via di collegamento presente sulla costa jonica calabrese.
Il secondo impegno, invece, è quello di ammodernare la S.S.106 anche a Sud di Sibari poiché l’attuale S.S.106 non può continuare a rappresentare, anche dopo un buon urgente intervento di messa in sicurezza, l’unica arteria viaria per la costa jonica calabrese. Per questo è fondamentale dar vita ad un complessivo piano di investimenti per l’ammodernamento della S.S.106 in Calabria attraverso la realizzazione di un Nuovo Tracciato.
“Vogliamo una S.S.106 sicura. È necessaria averla al più presto per evitare che altre persone perdano la vita! Insieme ad una S.S.106 più sicura vogliamo e pretendiamo anche una Nuova e Moderna S.S.106 anche a Sud di Sibari. Ecco perché, con questa missiva, – conclude Pugliese – credo sia giusto e corretto informarla che c’è una richiesta di cambiamento, una richiesta di diritti legittimi che i cittadini chiedono e pretendono ma c’è anche una diffida nei confronti di chi non investe sulla S.S.106 per garantire sicurezza o di chi, ancora peggio, quando sono previsti investimenti sulla famigerata “strada della morte”, utilizza queste risorse per effettuare investimenti inutili e, spesso, dannosi e peggiorativi”.