Brigantaggio e riscatto del Meridione, se ne parla a Catrolibero

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Castrolibero sarà la sede per il convegno dal titolo: “Questione meridionale tra realtà e finzione. Dignità di una terra tra brigantaggio, delinquenza e riscatto sociale del Meridione”.

La sala conferenze dell’Istituto Comprensivo della cittadina, sarà al centro di un excursus tra falsi storici e giuridici, di una storia quella del Mezzogiorno d’Italia che soltanto negli ultimi anni è stata interpretata e letta attraverso una nuova storiografia.

Tracce e testimonianze del pensiero di intellettuali e studiosi, del mondo della politica e della giurisprudenza ma anche di tutti quegli attori territoriali pubblici e privati che attraverso un principio di responsabilità hanno inteso scrivere e parlare di un Sud diverso dagli stereotipi e pregiudizi ma che ancora oggi muovono e gestiscono azioni e descrizioni.

Un parterre di tutto rispetto, dai saluti del sindaco di Castrolibero Giovanni Greco, borgo di antiche storie e di un’identità riscoperta e teatro di arte e cultura, all’intervento del collega Amedeo Coalicino, primo cittadino di Motta Santa Lucia, conosciuto per aver richiesto la restituzione del cranio del suo avo e concittadino, il brigante Giuseppe Villella e intrapreso un’azione legale nei confronti del “discusso” Museo Lombroso.

E il Brigantaggio sarà uno degli argomenti in discussione, Pino Scalzo, ricercatore e meridionalista convinto, focalizzerà l’attenzione su uno degli aspetti più dibattuti e che hanno da sempre fatto da cornice alla cosiddetta “questione meridionale”: “Briganti…partigiani o banditi?”. Processi che hanno calcato le aule di Tribunali e che oggi ritornano in maniera preponderante nella ricerca della verità e della giustizia, a volte distratta a volte compiacente alla costruzione di falsi giuridici e sarà il noto penalista, già consigliere comunale per 10 anni di Castrolibero, l’avvocato Pasquale Naccarato a porre l’accento su alcuni passaggi fondamentali.

Una falsa storiografia imposta dall’alto ha generato confusione e mistificazione, “un’invenzione che si è risolta in equivoco del Sud” (Carlo Borgomeo). Un “equivoco” contro il quale è necessaria una detassazione del pregiudizio, così come la definisce il consigliere regionale Orlandino Greco, il Meridionale antimeridionalista, autore di diversi volumi, scritti a quattro mani con il professore Giuseppe Ferraro, dove pagina su pagina si mostra la strada per una visione nuova non soltanto della storia del Sud ma disegnano percorsi e azioni perché il Meridione sia la soluzione alla “questione italiana”.

Un incontro dibattito tra storia passata e futuro, tra posizioni simili, similari, a volte anche divergenti ma che seguono tutti lo stesso fil rouge, un “Meridione senza questione” e un Sud che diventa forza trainante di una nuova visione sociale, economia e politica. È la risoluzione del paradosso di Zenone di “Achille e la Tartaruga”, dove la somma degli infiniti spazi (le vocazioni, le singolarità) colma la distanza (reale o presunta), un divario (reale o presunto) tra Sud e Nord superabile attraverso l’esplicazione delle proprie forze e proporzionale alle proprie peculiarità e singolarità e che oggi, in un impeto di orgoglio e di riscatto, si presentano al resto del Paese per scrivere e costruire in coesione una nuova storia.