Cosenza, Morra (M5S): “Mario Occhiuto rispetti la Legge”
«Mario Occhiuto rispetti la Legge e cacci dal Comune Vigna e Spataro, condannati per bancarotta fraudolenta, perché sono palesemente incompatibili per la Severino. Il Sindaco di Cosenza farebbe bene a non attendere gli effetti coercitivi dell’azione amministrativa, a seguito della notifica della sentenza di secondo grado, che potrebbero già arrivare nelle prossime settimane, ma nel rispetto delle istituzioni e dei cittadini dovrebbe allontanare immediatamente dall’Ente Luciano Vigna e Michelangelo Spataro» - lo afferma il Sen. Nicola Morra del M5S.
Morra prosegue: «Certo la condotta finora seguita da questa amministrazione non farebbe prefigurare nulla di buono visto le numerose inchieste della magistratura che hanno colpito la politica del comune di Cosenza. Mario Occhiuto ha scaricato sul Comune di Cosenza e quindi sui cittadini i propri debiti, guida un Comune coinvolto in numerose inchieste giudiziarie su appalti spezzatino e affidamenti diretti, sulle spese pazze per le luminarie e su altre indagini che hanno macchiato la condotta amministrativa di questa maggioranza; Appartiene alla cronaca che la Ndrangheta sia stata interessata ai lavori della metro di Cosenza, tanto da contrattare addirittura una promessa elettorale e questo non lo affermo io, ma la dott.ssa Boccassini nei verbali di inchieste antimafia a Milano. E casualmente il Sindaco ha cambiato opinione sulla Metro, diventando un promotore dell’opera solo dopo essere stato eletto, tradendo la promessa di dire No alla Metro. Apprendo dai giornali che le ditte che hanno lavorato al Planetario sono state interdette per mafia e altri pentiti avrebbero dichiarato che l’affare di piazza Bilotti apparteneva ai Clan mafiosi di Cetraro. Cambi rotta Occhiuto. Numerose opere promosse dal Sindaco di Cosenza portano con se gravi macchie di illegalità»
Morra, infine, lancia un monito: «Si ravveda Il sindaco di Cosenza dall’azione arrogante che sta portando avanti con i soldi dei cittadini e che lo vede continuamente distribuire incarichi pubblici preclusi dalla Legge. Si ravveda per un fatto etico e morale e, al contrario di come fino ora ha fatto, cerchi di ritornare sulla strada della trasparenze e della legalità. La legge Severino e la giurisprudenza in generale prescrivono la preclusione, a tutela dell’Ente, a conferire incarichi a coloro che abbiano riportato condanne penali con sentenza di primo grado, confermata in appello, con la stessa non inferiore a due anni di reclusione per un delitto non colposo. E il caso del Comune di Cosenza dove, i due condannati continuano a ricoprire incarichi nell’Ente con la complicità di Mario Occhiuto. Il Sindaco rispetti la Città che amministra e la Legge dello Stato, cacci i condannati dal Comune».