Castello di Carlo V chiuso. Monte scrive a Mibact e Sovrintendenza
Sono passati 73 giorni dalla denuncia della senatrice Margherita Corrado sulla presenza di fosforite nell’area all’aperto nel castello di Carlo V che ha portato il sindaco di Crotone a chiudere la struttura e disporre i relativi rilievi da parte dell’Arpacal.
A distanza di oltre due mesi interviene sulla vicenda Linda Monte, dell’Associazione Piazza Villaroja, che ha inviato una lettera aperta a tutte le istituzioni competenti sull’argomento - dal Mibact alla Sovrintendenza - domandando chiarimenti sul perché della totale chiusura del Castello e su una presunta mancanza di intervento proprio in relazione alle valutazioni dell’Arpacal.
Quest’ultima ha difatti verbalizzato come “per la maggior parte le anomalie individuate si registrano nella parte di superficie non pavimentata e più precisamente tra l'ex caserma Campana e l'Ex caserma sotto Campana”.
Visti livelli radiometrici l’agenzia ha così effettuato un campionamento di materiale contenente del Tenorm, rappresentativo di tutta l'area. Nella parte pavimentata e nelle aree di accesso e ingresso i valori di fondo radioattivi sarebbero risultati nella norma.
“Quindi la chiusura immediata di tutto il monumento. Non si vuole assolutamente sminuire alcunché, considerando che tale materiale proveniente dall’area fosforo delle ex fabbriche, veniva sparso per coperture stradali in ogni dove nella città e nell’area della fortezza permane da oltre quarant’anni” afferma Monte nella missiva.
“Tutti sapevano e nessuno diceva? Mistero. Tranne che – aggiunge - con l’avvento del clima “di cambiamento del Paese”, la scopa nuova – per dirla come le nonne – ha prodotto tanto e salutare rumore … Tranne il fatto che alla denuncia, certamente legittima, visti certi punti d’osservazione, bisogna offrire anche soluzioni”.
“Senza contare – ha proseguito nella lettera la Monte - che chiudere il castello e non perimetrare l’area– ben definita e quindi sigillare – significa da quel che ho appreso, esporre gli abitanti intorno alla fortezza all’inalazione dei contaminanti in esame. Sarà così?”
Per Monte, dunque, la palla sarebbe ora “nel campo delle autorità ministeriali” a cui ha inviato la sua missiva, in quanto “il tutto – spiega - è proprietà dello Stato, perché si aspetta un loro super esperto per ulteriori approfondimenti e quindi trovare soluzioni permanenti”.