Cadavere in auto a Nicotera: interrogati i parenti e disposta autopsia
Gli investigatori sono a lavoro per risalire alle cause della morte di Stefano Piperno, il 33enne rinvenuto ieri carbonizzato all’interno della sua auto, a Preitoni, frazione di Nicotera (LEII), sul litorale costiero vibonese.
Il giovane si era allontanato da casa nel pomeriggio di martedì per recarsi a lavorare al Cas presso il quale prestava servizio. Ma i suoi allievi non lo hanno mai visto arrivare. Così, dopo circa due ore di attesa hanno lanciato l’allarme e hanno iniziato a cercarlo.
Stefano in passato pare abbia vissuto momenti delicati, legati ad uno stato depressivo che, poi, però, sembrava essere stato superato. Frequentava i suoi amici e si era legato affettivamente, da quanto si apprende, ad una donna straniera.
Dunque, è un mistero quanto possa essere accaduto martedì pomeriggio. Piperno è uscito di casa in macchina per le cattive condizioni del tempo. Anziché portarsi sul posto di lavoro, però, si è recato altrove. Da quel momento si sono perse le sue tracce, fino a ieri mattina quando la sua autovettura è stata ritrovata bruciata.
Sul fatto che si tratti dell’auto di Stefano gli investigatori dell’Arma che seguono le indagini non pare abbiano dubbi. L’incertezza riguarda il cadavere, ritrovato carbonizzato, sul lato passeggero. Segno che qualcuno potrebbe aver guidato la macchina fino al luogo in cui è stato ritrovato il corpo, in località Britto, lungo una stradina interrotta. Dunque, la persona trovata morta non era sola.
Ieri pomeriggio sono stati ascoltati per molte ore i genitori di Stefano e la donna straniera vicina a lui. Ovviamente, sull’interrogatorio vige il più stretto riserbo. Sul luogo della tragedia, si sono recati il medico legale Katiuscia Bisogni, a cui è stata affidata l’autopsia sul corpo, e il procuratore facente funzioni. Spetterà a loro svelare il mistero.