Abusivismo edilizio, Falcone (Legambiente): “demolizioni villette. Bella notizia”

Crotone Attualità
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Sulla demolizione di venti villette edificate abusivamente a Crotone si pronuncia il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone.

“Con l’avvio delle demolizioni si dà seguito all'affermazione della legalità. Una bella notizia contro gli abusivismi. Contrastare il cemento illegale ed il consumo di suolo contro “I ladri di futuro” è quello che la nostra associazione si augura”.

“L’operazione messa in atto dalla Procura di Crotone – spiega la nota - si inquadra nell’ambito della convenzione siglata dalla Procura della Repubblica con il Comune di Crotone per l’esecuzione delle sentenze che dispongono la demolizione degli immobili abusivi. Le villette in questione erano state costruite in un’area a inedificabilità assoluta in località Campione (Capocolonna), zona confinante con l’area archeologica di particolare interesse paesaggistico”.

“Legambiente coglie l’occasione per chiedere alle diverse Procure calabresi di monitorare l'operato dei Comuni in tema di abusivismo edilizio – prosegue la nota. In particolare per quanto riguarda l'abbattimento degli edifici abusivi su cui si è già pronunciata la Magistratura in via definitiva e dei quali si aspettano solo i provvedimenti di demolizione”.

“Rispetto alle situazioni più critiche di cui si è a conoscenza Legambiente Calabria chiede alla Procura di Cosenza di sollecitare il comune di San Giovanni in Fiore a rendere esecutive le oltre 500 ordinanze di demolizione di costruzioni abusive presenti nel territorio urbano ed extraurbano del centro silano, che il Tribunale ha dichiarato esecutive da qualche anno e che l'Amministrazione comunale fa finta di non conoscere” – impera la nota di Falcone.

“Alla Procura di Crotone, invece, si chiede di prendere in esame le situazioni di abusivismo nel territorio dell’Alto Marchesato crotonese e in particolar modo nel petilino. Ci si augura che in una città come Petilia Policastro, con grossi problemi idrogeologici e di abusivismo, si cominci quanto meno a geolocalizzare gli illeciti edilizi” – è la speranza della nota associazione.