Mangone (Anpa): “In Calabria agricoltori ostaggio del Sian”

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“In Calabria vi sono ancora alcune migliaia di produttori ai quali, dal 2016, la Regione non paga le loro spettanze a causa di carenze di funzionamento del Sian (Sistema Informativo Agricolo nazionale)”. È quanto mette in luce Giuseppe Mangone, Presidente Anpa – LiberiAgricoltori.

“Alcune centinaia di Agricoltori che gestiscono le loro aziende nel regime di agricoltura biologica hanno il pagamento bloccato perché nel 2016, presso i vari sportelli CAA, nella difficile situazione che si era creata in prossimità della scadenza dei termini, si verificò l’errore di apporre una crocetta invertita su due quadratini vicini posti sulla domanda del biologico. In regione, da circa un anno, dicono che il problema è stato risolto ma, nei fatti, i soldi agli agricoltori non arrivano. Conosco personalmente un agricoltore di Soveria Simeri che se riceverà quanto gli spetta potrà recarsi a Milano per sottoporsi ad un delicato intervento, diversamente, non potrà farlo e la sua salute si aggraverà.

“Vi sono casi di agricoltori che hanno tutti i requisiti necessari per presentare domande e avere i pagamenti della PAC, tra questi quello di essere agricoltori attivi. Molti, dal 2016, non vengono pagati perché il sistema informatico non aggancia questo requisito. Serve un applicativo nel sistema che SIAN, a distanza di due anni, continua a non mettere a disposizione. Così il giovane M.M. di Montauro che nel 2016, conoscendo i tempi lunghi della regione, rinunciò coraggiosamente a presentare il progetto per chiedere i finanziamenti previsti dal PSR per il primo insediamento giovani, ha fatto tutto da solo ma, ora, se non riceve le sue spettanze 2016 e 2017 sarà costretto a chiudere l’azienda.

“Tutti coloro i quali sono subentrati, in quanto eredi, alla conduzione di un’azienda agricola a seguito del decesso del parente titolare, dal 2016 non vengono pagati perché, come per il caso precedente, manca un apposito applicativo informatico che consenta di liquidare quanto dovuto. Anche in questo caso due anni sono passati invano e la gente aspetta.

“Tutti gli agricoltori che nel 2016 hanno fatto, per la prima volta, domanda di avvio della conduzione delle aziende secondo il regime dell’agricoltura biologica e, quindi, hanno richiesto gli aiuti previsti dalla PAC, non vengono pagati perché il sistema informativo non carica il documento giustificativo per l’agricoltura biologica che tutti gli organismi di controllo hanno regolarmente rilasciato. Ebbene, anche in questo caso, nessuno provvede. E migliaia di agricoltori non ricevono i pagamenti”.

Da qui la domanda: “è possibile che il presidente della regione, Mario Oliverio, e il consigliere delegato, Mauro D’Acri non hanno l’autorevolezza necessaria per intervenire su una società lautamente pagata per indurla a fare il suo dovere?”.