Tentati fratricidi De Martino e Laurenzano: imputati dal carcere ai domiciliari
In totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avvocato Francesco Nicoletti lasciano il carcere sia Pasquale De Martino che Paolo Laurenzano, entrambi accusati del tentato omicidio dei rispettivi fratelli.
I due diversi e distinti provvedimenti sono stati emessi dal Gip per De Martino e dal Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale per Laurenzano.
I FATTI CONTESTATI
Il ventunenne Pasquale De Martino è accusato di aver esploso un colpo di fucile da caccia calibro 12 contro il proprio fratello Luigi. Il ferimento si è verificato il primo maggio scorso nella zona “Aria dei Santi” di Corigliano-Rossano, in località Rossano.
È qui che, nel piazzale antistante la sua abitazione, la vittima è stata colpita alla mano destra ed al braccio sinistro, che gli ha procurato delle lesioni giudicate guaribili in 40 giorni, salvo complicazioni, per “scoppio completo della mano destra con lesione vascolo-nervose-amputazione del II dito ferita cutanea spalla sinistra”, dai sanitari del Presidio Ospedaliero cittadino da cui è stato poi trasferito nel Policlinico di Bari.
A Pasquale si contesta di aver compiuto “atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del fratello”, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti. Il tutto con le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti.
Il ventunenne è inoltre accusato di aver portato illegalmente in luogo pubblico un fucile senza marca, non presente in Banca dati e, pertanto, da considerarsi clandestina, di cui si contesta anche la ricettazione.
Il trentaquattrenne Paolo Laurenzano, invece, è accusato di tentato omicidio aggravato per aver ferito il fratello a coltellate, il 10 febbraio scorso, per futili motivi e nel corso di una lite avvenuta a Rossano. Gli si contesta di aver colpito il fratello repentinamente e ripetutamente con un coltello da cucina della lunghezza di 37 cm, dalla lama in acciaio di ben 25 cm, e con la chiara intenzione di ucciderlo, in considerazione del numero e della violenza con cui sono stati inferti i colpi e della notevole capacità offensiva del mezzo utilizzato.
L’accusa è di aver compiuto “atti diretti in modo non equivoco” a cagionare la morte del trentottenne Pietro Laurenzano, che ha riportato lesioni che consistono in una vasta ferita da taglio alla coscia sinistra, al polpaccio sinistro, al secondo e terzo dito della mano sinistra. La pronta reazione della vittima era riuscita a disarmarlo.
Gli si contestano anche le aggravanti di aver agito per futili motivi e di aver commesso il delitto abusando delle relazioni domestiche e, comunque, di ospitalità.
LA MODIFICA DELLE MISURE
In accoglimento delle richieste avanzate dall’avvocato Nicoletti, difensore di entrambi gli imputati, con due distinti provvedimenti nell’ambito dei altrettanti diversi procedimenti, è stata disposta la scarcerazione sia di Pasquale De Martino che di Paolo Laurenzano.
Per tutti e due il Gip e il Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale hanno disposto la misura meno afflittiva dei domiciliari.