Cosche in guerra per il controllo del narcotraffico, maxi blitz: una trentina di arresti
Quintali di cocaina purissima e di hashish - la prima importata dal Sudamerica e la seconda dalla Spagna e dal Marocco - che andavano a rifornire le varie piazze di spaccio del nord, in Lombardia e Piemonte, ma anche del sud, in particolare la Sicilia. Poi le estorsioni.
Sarebbero stati questi i principali business di due delle più pericolose cosche della ‘ndrangheta di Rosarno, nel reggino, che tra l’altro erano anche in violenta contrapposizione fra di loro, essendo entrambe intenzionate ad imporsi sulla scena criminale locale e ad acquisire il controllo mafioso del territorio.
A questo scopo non avrebbero avuto alcun freno nel far ricorso ad aggressive intimidazioni, danneggiamenti e agguati tanto con armi da fuoco che con esplosivo.
Una escalation a cui il freno però l’hanno voluto tirare gli investigatori dei carabinieri della città dello Stretto che stamani all’alba hanno fatto scattare una maxi operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, eseguendo un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di ben 31 persone accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso e finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi, danneggiamento e altri reati.
Gli inquirenti, che ritengono di aver disarticolato i due gruppi criminali, spiegheranno tutti i particolari dell’indagine nel corso di una conferenza che si terrà alle 11 alla presenza del Procuratore Giovanni Bombardieri.