Nuova intimidazione per l’ex procuratore Di Landro? Bomba davanti casa
Un nuovo messaggio intimidatorio quello che ha raggiunto lo scorso giovedì l’ex procuratore generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro?
A pochi passi dalla abitazione estiva a Bocale del magistrato, è stato infatti rinvenuto dalle forze dell’ordine, che lo tengono sotto osservazione, un ordigno risalente alla II Guerra Mondiale che si temeva potesse esplodere da un momento all’altro.
Di Landro, che si trovava in casa con la moglie, avrebbe potuto rischiare di saltare in aria, rivedendo in diretta l’episodio che lo colpì nel 2010 quando un una bomba devastò una sua abitazione (LEGGI LA NOTIZIA).
Gli artificieri hanno rimosso l'ordigno mentre gli inquirenti hanno stabilito che non si tratterebbe però di un avvertimento all’ex giudice, che ha prontamente informato le autorità.
Il proiettile di artiglieria, di fabbricazione tedesca, risalente come dicevamo all’ultimo conflitto mondiale, sarebbe infatti un residuato bellico, probabilmente trasportato dalla corrente marina sulla spiaggia di Bocale.
Gli uomini della polizia, intervenuti, hanno ribadito che è totalmente inoffensivo poiché privo della spoletta oltre che corroso fortemente dalla lunga permanenza in mare. La bomba è stata comunque messa a disposizione della Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito.