Intimidazioni a magistrati Reggio: tempi lunghi per trascrizioni
Si allungano i tempi per le trascrizioni delle intercettazioni relative al procedimento penale a carico di tre imputati per gli attentati di due anni fa contro i magistrati in servizio nella città dello Stretto, e in particolare contro lo stesso Di Ladro, e l'ex procuratore Giuseppe Pignatone, ora a capo della Procura di Roma, entrambi destinatari delle intimidazioni. Si è infatti reso necessario disporre un'integrazione della perizia, e i giudici del tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Adriana Pezzo, a latere Emanuela Folino e Barbara Fatale) affideranno il relativo incarico all'udienza del 22 maggio. Al processo, nel quale sono costituiti parte civile il Ministero della Giustizia, la Regione Calabria e il Comune di Reggio Calabria, sul banco degli imputati siedono Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese, ritenuto l'armiere della cosca Lo Giudice, e Vincenzo Puntorieri, legato a Cortese.
Ha invece scelto la strada del giudizio abbreviato il quarto imputato, il boss pentito Nino Lo Giudice, che il 5 ottobre scorso è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione. Nel corso delle indagini gli imputati sono stati raggiunti, il 15 aprile dello scorso anno, da un'ordinanza cautelare di custodia in carcere come presunti responsabili degli attentati compiuti contro la Procura generale di Reggio e l'abitazione del procuratore generale Di Landro, nonché delle intimidazioni di cui è stato vittima l'ex procuratore della Repubblica in servizio nella Città dello Stretto, Pignatone. L'inchiesta ebbe un input determinante proprio da Antonino Lo Giudice, quando questi decise di collaborare. (AGI)