Barista portoghese ucciso ad Alghero, arrestato un reggino
E' stato ucciso al culmine di una lite per il prezzo di un passaporto falso che avrebbe dovuto consegnare al suo assassino, il portoghese Angelo Ricardo Da Silva De Jesus, ferito a morte ieri pomeriggio ad Alghero. Dopo una lunga ricostruzione, gli agenti del commissariato locale hanno arrestato alle 2 di stamane Giuseppe Sassenti, 51 anni, originario di Reggio Calabria e amico della vittima, di cui era spesso ospite ad Alghero. I dettagli della vicenda sono stati illustrati in una conferenza stampa dal dirigente del commissariato Valter Cossu. Sassenti, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, era stato condannato in primo grado ed era prossima la sua carcerazione. Per questo l'amico Da Silva, che da anni gestiva ad Alghero il bar 'Malindi', gli aveva prospettato l'idea di una fuga in Portogallo, con l'utilizzo di un documento falso che lui stesso gli avrebbe fornito. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, ieri durante il pranzo i due stavano discutendo del passaporto a casa di Da Silva, nel suo appartamento di via Amsicora 4. La disputa sarebbe nata a causa del prezzo del documento, che da un costo di 3500 euro era lievitato fino a cinquemila. E' stato allora, secondo la ricostruzione, che Sassenti ha afferrato un coltello di venti centimetri di lama dalla cucina e lo ha affondato per due volte nel torace della vittima. Poi ha sciacquato l'arma, l'ha lasciata sul banco della cucina e si e' allontanato a bordo della Peugeot 206 del portoghese, come notato da un vicino di casa. Nel frattempo Da Silva, pur ferito gravemente, e' riuscito a uscire di casa e chiedere soccorso a dei passanti che lo hanno accompagnato all'ospedale civile di Alghero. Le sue condizioni hanno richiesto un immediato intervento chirurgico, nello stesso ospedale catalano, in vista di un trasferimento a Sassari che pero' non c'e' mai stato. A causa delle gravissime lesioni riportate, infatti, Da Silva e' morto ad Alghero poche ore dopo il disperato tentativo dei medici di salvarlo, alle 21,30. L'aggressore, in stato confusionale, era intanto stato intercettato dalle volanti del commissariato, allertato dai medici dell'ospedale, lungo la strada provinciale 42. Condotto negli uffici di via Kennedy, ha ammesso in serata le sue responsabilita' ed e' stato rinchiuso nel carcere sassarese di San Sebastiano, come disposto dal pm Paolo Piras.