Morti bianche, l’Ugl chiede verifica sulle condizioni di sicurezza sui posti di lavoro
“La morte a Joppolo non può lasciarci indifferenti. Si tratta dell’ennesimo incidente fatale sul posto di lavoro che spazza via un’altra vita e mette in ginocchio un’altra famiglia, per quella che sta diventando una strage senza fine. Solo nei primi mesi del 2018 si sarebbero registrati 151 decessi sui luoghi di lavoro per un trend negativo che andrebbe a superare anche il 2017 conclusosi con 632 vittime, praticamente due al giorno. Una situazione che non è neanche pensabile per un Paese che voglia dirsi davvero moderno e civile”. Ad affermarlo è il Segretario Generale della Ugl Calabria Ornella Cuzzupi.
“Pare evidente che le normative di settore non sono sufficienti o sono mal applicate anche e soprattutto a livello regionale. L’evento tragico avvenuto a Joppolo deve accelerare l’iter di discussione e approvazione di una nuova legge regionale sulla sicurezza del lavoro. In Consiglio sono pervenute diverse proposte sul tema negli ultimi mesi e non è più rinviabile l’avvio di un dibattito che possa fornire soluzione e porre un freno alle morti sul lavoro”.
“Vengano auditi nelle Commissioni competenti i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro – dice ancora Ornella Cuzzupi – e si valuti anche l’istituzione di una task-force che possa monitorare e proporre soluzioni adeguate alle esigenze del nostro territorio. Il governatore Oliverio non rimanga sordo all’appello che arriva dal mondo sindacale costretto a piangere la morte di un altro lavoratore: si faccia in fretta e si sfrutti questa fase finale della legislatura per mettere in campo atti normativi qualificanti e indispensabili per la nostra Regione».
“E’ poi urgente – afferma ancora il Segretario Generale dell’Ugl Calabria – che le Autorità preposte aumentino e intensifichino i controlli ispettivi sui luoghi di lavoro per verificare costantemente il rispetto delle normative vigenti e prevenire incidenti. L’Ugl Calabria, insieme all’Ugl nazionale, si attiverà a tutti i livelli anche per ottenere dal governo nazionale nuove disposizioni di legge che puntino a reprimere con intransigenza il mancato rispetto delle regole, ma anche ad incentivare i datori ad investire per dotare le proprie aziende dei massimi standard di sicurezza”.