Giannuzzi (Agricoop): “Taroccano anche la Cipolla Rossa di Tropea, ora basta!”
“La Calabria, nel panorama internazionale, rappresenta una delle Regioni italiane con un ricco e variegato patrimonio agroalimentare dove le produzioni tipiche regionali costituiscono il “fiore all’occhiello” di un portafoglio prodotti altamente differenziato, la cui ricchezza e varietà rappresentano un punto di forza in un contesto di crescente apprezzamento verso i prodotti diversificati e con un forte contenuto di tipicità”.è quanto scrive Innocenza Giannuzzi, presidentessa di Agricoop.
“La contraffazione agroalimentare non si combatte con la chiusura dei mercati. Per tutelare il Made in Calabria dalle frodi e dalle infiltrazioni malavitose è necessaria una politica commerciale chiara, con la definizione di un sistema internazionale di concorrenza leale attraverso regole di trasparenza comuni sull’origine del prodotto ed anche con una reale forte alleanza con i consumatori. Si deve trasferire la lotta alla contraffazione alimentare all’Unione Europea, dove è alta l’attenzione verso la difesa del consumatore, ma dove spesso prevalgono, ancora, gli interessi commerciali di una nazione rispetto ad un altra, quindi, serve unire e armonizzare le attività di contrasto a livello comunitario.
“Quando un’eccellenza calabrese, la Cipolla Igp di Tropea, diviene simbolo della qualità calabrese nel mondo, viene “clonata” con cipolle di provenienza italiana e straniera, e vengono camuffate per la nostra “Signora in Rosso”, non sono altro che imitazioni, contraffazioni, “falsi” e “tarocchi” che ogni anno provocano pesanti danni alle nostre imprese e, nello stesso tempo, incrinano di molto la stessa immagine del Calabria Sounding”.