Meeting Genetica forense. Conclusa la cinque giorni: studiata la Cannabis
Cala il sipario sulla XXVII edizione del Congresso dei Genetisti Forensi Italiani. Cinque giornate intense che hanno reso Catanzaro la capitale della genetica forense.
Grande soddisfazione è stata espressa dai Presidenti del Congresso, il Pietrantonio Ricci direttore della Cattedra di Medicina Legale e Aldo Barbaro direttore del Simef: “è stato realizzato un grande lavoro di squadra che ha consentito di porre la Calabria sotto i riflettori internazionali. Tutti coloro che sono intervenuti sono rimasti affascinati dal territorio e dal programma stilato."
"Tutto ciò - ha aggiunto - ci incoraggia a continuare su questa strada ed è la testimonianza che la Calabria è una regione con grandissime potenzialità che meritano di essere valorizzate al meglio."
Un plauso speciale Ricci lo ha riservato comitato organizzatore composto da Ciro Di Nunzio, ricercatore e biologo molecolare forense all’Università Magna Graecia di Catanzaro, che 10 anni fa ha lasciato la sua Napoli con l’obiettivo di lanciare e sviluppare anche a Catanzaro la Genetica Forense, e a Anna Barbaro, direttrice del laboratorio di Genetica dello Studio di Indagini Mediche e Forensi di Reggio Calabria.
Nella giornata conclusiva, molto interessante la relazione tenuta da David Gangitano, docente al College of Criminal Justice della Sam Houston State University.
Gangitano, diversi anni fa, ha avviato un progetto di ricerca per studiare la potenziale applicazione del Dna del polline nelle indagini forensi, e ora sta conducendo ricerche applicate, per sviluppare sistemi molecolari in grado di essere utilizzati per l'identificazione genetica di Cannabis Sativa.
“I nostri studenti – ha spiegato il professore – tramite un kit da me ideato, stanno attualmente sviluppando diversi metodi incluso il Dna nucleare, mitocondriale e plastidico per l'identificazione genetica della marijuana e la determinazione dell'origine biogeografica.”
“Questa metodologia – ha aggiunto Gangitano – può portare a grandi risultati. Inoltre, attualmente sto anche lavorando in un progetto di al fine di sviluppare strumenti molecolari per studiare l'applicazione del codice del Dna delle piante in scenari forensi.”
I dati forniti hanno destato grande attenzione al punto che la futura Presidentessa del Gefi, Loredana Buscemi, ha ipotizzato che lo studio proposto da Gangitano venga testato anche nei laboratori italiani.
Ad affiancare Gangitano, Michele Di Nunzio ricercatore all’Istituto Biogem .
“Siamo molto orgogliosi – ha affermato Di Nunzio – è stata una settimana intensa dedicata allo studio del Dna per scopi forensi. Abbiamo iniziato con la “Summer School in Forensic Genetics”, una formazione di grande interesse realizzata con il patrocinio dell’International Society for Forensic Genetics (Isfg), in collaborazione con l’Umg, il Simef, il Gefi e la Società Italiana di Genetica Umana (Sigu)."
"Abbiamo proseguito con il pre-meeting al quale - ha aggiunto - hanno preso parte esperti del settore medico e di quello giuridico e specialisti delle Forze dell’Ordine, con i significativi interventi del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, Bruce Budowle, Director of Health Science Center “University of North Texas”, già direttore dei laboratori dell’Fbi, e il Generale Luciano Garofano, già Comandante del Ris dei Carabinieri di Parma.”
“Nelle due giornate del Congresso – ha proseguito Di Nunzio – abbiamo affrontato argomenti su Dna e Tecnologia per combattere la criminalità, tecniche convenzionali e tecniche di Next Generation Sequencing, deconvoluzione ed interpretazione dei profili misti, nonché studio dell’origine tessutale delle tracce biologiche, realizzando, altresì tavole rotonde su casi non risolti e sulla banca dati del Dna. Abbiamo ricevuto ampissimi consensi e tutti i partecipanti hanno respirato una grande e positiva energia, ch’è quella che mettiamo quotidianamente nel nostro lavoro”.
Molto apprezzata la cena finale realizzata nella suggestiva location del Parco Scolacium durante la quale sono stati proposti, con notevoli apprezzamenti, i prodotti e i piatti tipici della terra calabra.