Catanzaro: al via il XVII congresso dei genetisti forensi italiani
Esperti del settore medico e di quello giuridico, specialisti delle Forze dell’Ordine, tutti riuniti per elaborare strategie contro la criminalità: importantissimo il risultato raggiunto nell’ambito della XXVII edizione del Congresso dei Genetisti Forensi Italiani dal titolo “DNA e Tecnologia: due strumenti per combattere il crimine”.
Il Congresso, partito ieri pomeriggio all’Hotel Gran Paradiso, è stata anticipato da un atteso pre-meeting svoltosi nella mattinata nell’Auditorium dell’Università Magna Graecia.
I lavori sono stati aperti dai Presidenti del Congresso - il Prof. Pietrantonio Ricci, direttore della Cattedra di Medicina Legale, e il dott. Aldo Barbaro, direttore del SIMEF (Studio Indagini Mediche e Forensi) - che hanno espresso soddisfazione per aver realizzato nel capoluogo calabrese, grazie all’organizzazione del dott. Ciro Di Nunzio, ricercatore e biologo molecolare forense presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, e della dott.ssa Anna Barbaro, direttrice del laboratorio di Genetica dello Studio di Indagini Mediche e Forensi di Reggio Calabria, un appuntamento di notevole spessore scientifico, unico a livello europeo, per l’articolato programma e i prestigiosi relatori.
Sono intervenuti il Rettore dell’UMG, prof. Giovambattista De Sarro che ha sottolineato l’importanza del Congresso nell’ateneo calabrese per porre le basi per realizzare un lavoro di continuità; il Presidente della Camera Penale di Catanzaro “Alfredo Cantàfora”, avv. Massimo Scuteri; il Procuratore Capo di Lamezia Terme, dott. Salvatore Curcio; il Presidente della SIMLA, prof. Riccardo Zoja; il Comandante del RIS di Messina, tenente colonello Davide Zavattaro.
Dopo i saluti istituzionali, il prof. Bruce Budowle, Director of Health Science Center “University of North Texas”, già direttore dei laboratori dell’FBI, ha relazionato sul futuro della genetica forense, soffermandosi sull’evoluzione degli ultimi trent’anni: “Tra i progressi che si compiranno ci sarà la possibilità di utilizzare metodiche indirette come l’analisi dei microbi della pelle o di altri distretti del corpo, o identificare gemelli identici – cosa che ora non è possibile – oppure eseguire un’autopsia virtuale per stabilire la causa di morte improvvisa”.
Molto apprezzato l’intervento del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che si è complimentato per l’organizzazione del Congresso che “testimonia come l’offerta formativa in Calabria sia migliorata notevolmente”.
“Sul piano storico – ha affermato il Procuratore - le mafie si sono alimentate dagli usi e abusi della classe dirigente. Oggi i capi mafia dettano la vita sociale in alcuni territori. Quando si parla di contrasto alla criminalità organizzata si ha sempre un approccio parziale. Il legislatore deve avere una mente più ampia e non essere miope. La gente si sente presa in giro e non crede alle soluzioni a valle, i problemi devono essere risolti a monte. È necessaria una riforma globale del codice penale e di quello di procedura penale. Non è vero che i calabresi sono omertosi e non parlano, non sanno con chi parlare. Ogni settimana vengono da me in Procura, mediamente, 100 persone per denunciare”.
“Per lavorare al meglio – ha aggiunto Gratteri – abbiamo bisogno di essere affiancati da consulenti seri e inavvicinabili; non basta essere bravi medici legali, non bisogna cedere alle corruzioni, ai favoritismi. Potreste essere i migliori nel vostro settore ma se vi siete venduti una sola volta non ne uscirete più. Prima della conoscenza è fondamentale la correttezza deontologica e la morale, elementi dai quali deriva la credibilità che è basilare.”
Il Maresciallo Giuseppe Chiaravalloti del Reparto Operativo dei Carabinieri di Catanzaro ha presentato un documentario sull’analisi della scena del crimine.
Il pre-meeting si è concluso con il Generale Luciano Garofano, già Comandante del RIS dei Carabinieri di Parma che si è concentrato sul tema di una corretta gestione della scena del crimine: “Abbiamo laboratori sempre più sofisticati ed efficienti ma le attività sulla scena del crimine sono spesso carenti e inadeguate, disordinate e sbrigative, con il pericolo della contaminazione delle prove. Inoltre, manca un coordinamento tra il medico legale e gli altri esperti. È estremamente urgente mettere mano ai provvedimenti per una valida selezione e formazione continua del personale, adozione di best practice aderenti alle esperienze ed alle raccomandazioni della comunità scientifica internazionale, uso di specialisti ad incarico inclusivo ed esaustiva documentazione di tutte le attività svolte”.
Il Congresso proseguirà oggi e domani, venerdì 7 settembre.
Gli interventi saranno curati da scienziati dell’International Society for Forensic Genetics (ISFG), in collaborazione con l’Umg, il Simef, il Gruppo Genetisti Forensi Italiani (GeFI) e la Società Italiana di Genetica Umana (SIGU).
Verranno affrontati argomenti su: DNA e Tecnologia per combattere la criminalità, tecniche convenzionali e tecniche di Next Generation Sequencing, deconvoluzione ed interpretazione dei profili misti, nonché studio dell’origine tessutale delle tracce biologiche. Saranno realizzate altresì tavole rotonde su casi non risolti e sulla banca dati del DNA.
La Segreteria Organizzativa del Congresso è gestita dalla Chronos Congressi ed Eventi.