Tragedia del Raganello. Procuratore: ci sono sette indagati

Cosenza Cronaca

“Ci sono al momento sette informazioni di garanzia, siamo in fase di notifica proprio in queste ore e non possiamo darvi i nomi, non devono saperlo dalla stampa”.

È quanto ha detto all'Agi il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che sta conducendo le indagini sulla morte dei dieci escursionisti, travolti da un’ondata di piena nelle gole del Raganello, a Civita, sul Parco del Pollino, in provincia di Cosenza (LEGGI LA NOTIZIA).

Il magistrato ha poi spiegato che ci sono delle attività che devono essere svolte nelle prossime ore, “in maniera garantita per gli indagati – ha sottolineato Facciolla - e stiamo procedendo a tamburo battente, mi sembra doveroso stringere i tempi ed accelerare, per le vittime e per i feriti, e lo stiamo facendo con tanti sacrifici”.

Solo ieri è stato svolto un altro sopralluogo sulla zona della tragedia da parte dei consulenti nominati dalla Procura della città del Pollino.

I tecnici hanno esaminato e mappato l’area delle gole, dal Ponte del Diavolo fino a quello da dove sarebbe giunta la piena che ha travolto le vittime.

Durante un vertice in Prefettura, lo stesso Facciolla, e sempre ieri, aveva poi fatto sapere che avrebbe incontrato i consulenti e la polizia giudiziaria per tirare le somme e dicendosi a buon punto nelle indagini, annunciando per le ore successive degli sviluppi (LEGGI LA NOTIZIA).

Sviluppi arrivati oggi con i dieci avvisi di garanzia in corso di notifica.

GLI INDAGATI

Gli indagati dalla Procura sono i sindaci di Civita, San Lorenzo Bellizzi e di Cerchiara di Calabria, Alessandro Tocci, Antonio Cersosimo e Antonio Carlomagno; il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra; il dirigente dell'ufficio Biodiversità dei Carabinieri Forestali, Gaetano Gorpia e le guide escursionistiche Giovanni Vancieri e Marco Massaro.

A tutti e sette viene contestata la mancata applicazione delle misure e degli interventi preventivi che avrebbero potuto evitare la tragedia.

La procura ipotizza i reati di omicidio colposo e lesioni colpose, inondazione colposa ed omissione di atti d'ufficio.