Porto Gioia Tauro. Cgil: “regione e Governo passino ai fatti”
"Quanto servirà la massiccia reazione che si è scatenata in difesa del Porto di Gioia Tauro a seguito del blocco delle attività per 30 ore? E' questo quello che anche noi , da un punto di vista diverso dalla Contship , ma con altrettanta preoccupazione ci chiediamo in rapporto alla "novità"della chiusura del Terminal". Lo afferma Antonino Calogero, segretario della Cgil della Piana di Gioia Tauro, a proposito delle difficolta' dello scalo calabrese. "Senza dubbio - sottolinea - la "novita'" e' rappresentata dai nodi che vengono al pettine, legati ai rischi sulla tenuta di un porto lasciato ormai da troppo tempo in balia di se stesso e che sopravvive solo grazie alla forza dei lavoratori e del taerminalista. L'intervento del governo nazionale, per una riforma del sistema portuale italiano di trashipment che tenga conto dell'autonomia e favorisca competitivita' e crescita, non solo non e' arrivato , ma addirittura - osserva - sembra che vada nella direzione opposta. Scelte scellerate fanno si che non ci siano provvedimenti che riconoscano l'utile autonomia finanziaria ai porti; si tagliano , invece , trasferimenti e investimenti. Addirittura ,qualora si pensa a nuove opportunita' , le stesse non guardano al Sud del Paese che pure continua ad essere il centro del Mediterraneo . Condividiamo il rischio dell'abbandono e pensiamo che serva, a partire dall'incontro di domani e di quello alla Regione del 14 , sviluppare un piano di rilancio serio per mettere in sicurezza il trashipment e puntare sulla logistica e la polifunzionalita'. Serve mettere in campo ogni azione necessaria a dare un futuro ai circa tremila lavoratori, impegnati nelle attivita' portuali , serve rilanciare, cogliendo l'opportunita' del porto l'economia della Calabria e del mezzogiorno. Il governo nazionale e la Regione Calabria - conclude - devono passare dalla propaganda ai fatti".