Prestazioni sessuali per scansare una multa, in carcere poliziotto della Stradale
Sarebbe bastato un suo “aiutino” per scansare una multa o, addirittura, per ottenere un posto facile nel pubblico impiego. In cambio avrebbe chiesto sì del denaro, ma anche altro: magari una prestazione sessuale.
Questo il quadro che la Procura di Palmi ha ricostruito, grazie alle indagini eseguite dalla polizia del commissariato di Polistena e della Stradale di Reggio Calabria, e contestato a carico di un agente della stessa Stradale, un Assistente capo, L.G.M. le sue iniziale, in servizio nella provincia della città dello Stretto.
Finito in carcere, ad Arghillà, il poliziotto dovrà ora rispondere di abuso d’ufficio continuato ed aggravato, millantato credito continuato e tentata induzione indebita.
L’arresto arriva dopo una indagine svolta dagli agenti di Polistena, ritenuta assolutamente indispensabile per individuare non soltanto le modalità concrete con le quali l'assistente capo avrebbe abusato della sua qualità di pubblico ufficiale, ma anche le potenziali vittime, gli atti del suo ufficio soggetti a “mercimonio”, e le utilità richieste per l’esercizio delle sue funzioni.
In sostanza - e come accennavamo - si sarebbe impegnato in ogni modo pur di convincere i suoi interlocutori (l’incontro con i quali avvenuto per lo più in occasione di controlli su strada) della necessità di un suo “aiuto”, persuadendoli a pagare o ricevere altre utilità, anche di natura sessuale, per ottenere dei vantaggi tra i quali l’omessa contestazione di infrazioni al Codice della strada e la promessa di assunzioni.
I diversi addebiti contestati al poliziotto - già indagato dalla Procura di Locri, nel recente passato, per delle vicende simili - hanno fatto pertanto ritenere come la sua libertà personale potesse comportare dei rischi “evidenti” di reiterazione dei reati oltre al pericolo che potesse eliminare ulteriori fonti di prova a suo carico. Per questo è finito direttamente nella Casa Circondariale del capoluogo.