Decreto Salvini, lunedì in consiglio l’ordine del giorno per modificare la legge
Il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, ha annunciato che nel Consiglio Provinciale del 15 ottobre verrà presentato un ordine del giorno, alla stregua di quanto fatto dal Comune di Bergamo, per chiedere modifiche al decreto Salvini. È stato deciso in una riunione svoltasi nella sala degli stemmi della Provincia di Cosenza con il coordinamento dei progetti Sprar del territorio provinciale con i sindaci e gli operatori dei centri, convocata dal Presidente Iacucci per discutere del Decreto Legge Sicurezza.
Il Presidente Iacucci, nell’aprire i lavori, ha affermato che si coglie nel decreto un approccio preoccupante in quanto, invece, di migliorare il sistema dell’accoglienza mina le fondamenta di un modello virtuoso apprezzato nel resto d’Europa. In tal senso la Provincia, essendo anche titolare di un progetto Sprar, vuole svolgere un ruolo di coordinamento istituzionale e politico per provare ad emendare il Decreto Legge nella fase di conversione in legge.
Nel corso dell’incontro è stato approvato un documento da inviare al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, “per rappresentare le preoccupazioni emerse e per avere un supporto nella nostra azione, ben conoscendo la sensibilità e l’attenzione che Oliverio ha sulla questione accoglienza” ha affermato ancora Iacucci.
“L’esperienza nella gestione dell’accoglienza dei migranti tramite lo Sprar, ha rappresentato e tuttora rappresenta per i nostri territori un’opportunità di sviluppo economico e culturale e di integrazione, garantendo all’Ente locale una concreta governance del fenomeno dell’accoglienza dei migranti che in questi anni ha visto la Calabria in prima fila, per disponibilità e capacità di accogliere” si legge nel documento.
“Il Decreto Salvini introduce nuovi principi di discrimine: cittadini italiani che perderanno la cittadinanza acquisita a parità di reato con un cittadino italiano nato sul suolo italiano; richiedenti asilo che perderanno il diritto di richiedere l’asilo in seguito ad una condanna di primo grado e non ad una condanna definitiva o in taluni casi semplicemente a seguito di una denuncia; abolizione della protezione umanitaria e quindi allontanamento di persone che hanno visto certificata la loro persecuzione e tortura durante il loro triste viaggio; estensione del periodo di detenzione nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) e negli hotspot; dotazione di poteri eccessivi a corpi di vigilanza che non hanno compito di pubblica sicurezza; ridimensionamento drastico della rete del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR,) simbolo di buona accoglienza in tutta Italia e in tutta Europa e che attualmente coinvolge 1.200 comuni italiani garantendo dignità, sicurezza e integrazione ai propri accolti.
Il Decreto Salvini pertanto costituisce un forte arretramento rispetto ai progressi raggiunti negli ultimi anni in tema di diritti umani, tutela delle persone e delle comunità di accoglienza e processi virtuosi d’integrazione. Negli ultimi 15 anni non solo nelle comunità locali si è potuto creare un nuovo patto sociale fra le comunità di accoglienza e le persone accolte, ma anche si è dato vita a una rivitalizzazione del tessuto economico".
Ha concluso i lavori il Delegato all’immigrazione della Regione Calabria, Giovanni Manoccio, che ha ricordato che una riunione simile a carattere regionale si terrà domani, venerdì 12, alle 11:00 presso la Sala Blu della Cittadella Regionale.