Slow food, bandiera verrà portata in Antartide da Francesco Pellegrino

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La bandiera della Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia sarà affissa in Antartide, nella Stazione Mario Zucchelli, la famosa base italiana operativa dal 1985. Allo studio anche la possibilità di destinare ai ricercatori che saranno ospitati nella 34esima spedizione imminente o nella prossima un paniere di materie prime e di prodotti di eccellenza del territorio.

A consegnare il vessillo del Convivium con sedi a Saracena, Rossano e Vaccarrizzo Albanese all’acrese Francesco Pellegrino, responsabile tecnico della Stazione e neo socio Slow Food è stato il Fiduciario Lenin Montesanto alla presenza di una nutrita delegazione di soci e produttori del territorio. Promosso dai soci Micheal Barillaro ed Alessandro Siciliano ed ospitato nella serata di ieri (mercoledì 10 ottobre) al 19.1 Wine Bar Bistrot – Il Salotto delle donne nel centro storico di Acri, l’incontro è stata una utile e partecipata occasione di confronto aperto e proficuo sui principi e sui valori di adesione e di appartenenza alla rete internazionale e territoriale di Slow Food.

Ringraziando per la sensibilità e disponibilità subito dimostrate da Pellegrino in partenza a giorni per la spedizione, Montesanto ha sottolineato la qualità, la coerenza e l’importanza di una iniziativa locale che ambisce a costruire un ponte non soltanto ideale con l’impegno, la passione, la professionalità e gli obiettivi internazionali di tutela dell’ambiente e di preservazione degli habitat naturali portati avanti dai circa 300 ricercatori l’anno ospitati nella base 100% italiana.

“La nostra ambizione – ha aggiunto il Fiduciario – è quella di poter condividere presto un percorso di collaborazione ufficiale con la Stazione Zucchelli per contribuire, nel quadro della comune visione di sviluppo ecosostenibile, a far arrivare ai ricercatori ed agli chef italiani della base, nei tempi e nei modi prescritti, ingredienti e produzioni autentiche, sintesi e testimonianza della nostra qualità agroalimentare, del nostro terroir e della nostra invidiabile ed inimitabile biodiversità. L’arrivo e la l’esposizione ufficiale della bandiera della nostra Condotta – ha concluso Montesanto – gentilmente portata da Francesco Pellegrino, tra coloro i quali apriranno la base nella prossima settimana, rappresenta il primo ed importante passo in questa direzione”.

La Stazione è operativa durante i mesi primaverili ed estivi dell'emisfero australe (ottobre – febbraio), e rappresenta l'asse funzionale di tutte le attività di ricerca scientifica italiana in Antartide (PNRA, Programma Nazionale Ricerche in Antartide): attività scientifiche principali, sostegno logistico alla base italo-francese Concordia – Dome C, base di supporto per la nave oceanografica antartica Italica, punto di partenza delle traverse (attraversate logistiche del continente antartico, su mezzi cingolati, per il trasporto di materiali pesanti) e di coordinamenti dei campi remoti di rilevamento italiani.

È situata in una zona extraterritoriale senza alcuna sovranità nazionale, cosicché dal punto di vista amministrativo-diplomatico ricade nella competenza territoriale dell'ambasciata italiana di Wellington, in Nuova Zelanda. È arrivata ad ospitare 33 spedizioni scientifiche che negli ultimi anni hanno raggiunto una media di 250-300 ricercatori all'anno (solitamente suddivisi in tre periodi di permanenza di circa 40 giorni l'uno).

Il primo tentativo di aprire una base permanente in Antartide per ospitarvi una missione scientifica italiana risale agli anni 1958-1959, quando l'idea fu promossa da Silvio Zavatti, che aveva pensato a una localizzazione presso la Terra della Regina Maud o l'Isola Bouvet. La stazione permanente fu stabilita, invece, nell'area denominata Baia Terra Nova, sopra una roccia granita, nella costa di Scott. Copre una superficie di circa 7.100 m² a cui, oltre a magazzini, laboratori, impianti, servizi e alloggi, si aggiungono varie unità satelliti dislocate su un'area urbanizzata di circa 50.000 m². Nel 2004 è stata intitolata all'omonimo ingegnere, che è stato alla guida del progetto Antartide dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), deceduto il 24 ottobre 2003.