Cciaa commissariata, Confartigianato: “a farne le spese imprese e territorio”
“Quanto sta accadendo alla Camera di Commercio di Catanzaro comincia ad assumere le sembianze grottesche di una soap opera di basso livello e a farne le spese saranno le imprese e il territorio”. E’ quanto afferma il segretario provinciale di Confartigianato Catanzaro, Raffaele Mostaccioli, che ieri mattina ha partecipato alla conferenza stampa tenuta nella sede della Camera di Commercio di Catanzaro per illustrare le iniziative che saranno assunte contro il commissariamento dell’Ente deciso dalla Regione Calabria.
“Dopo undici mesi di incessante attività ed iniziative a sostegno degli associati che tra mille difficoltà hanno scelto di operare per lo sviluppo della nostra provincia – afferma Mostaccioli -, con le poche risorse a disposizione e tanto impegno, il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio scrive un’altra brutta pagina per Catanzaro con la nomina di Franzè nella veste di commissario della Camera di commercio, fermo restando che gli effetti del processo di accorpamento fra le Camere di Catanzaro, Crotone e Vibo sono stati sospesi dal Consiglio di Stato e siamo in attesa che il Tar si pronunci nel merito”.
“Confartigianato – rimarca il segretario provinciale - sostiene la linea esternata in difesa della legittimità dell’operato del Consiglio Camerale: la nomina di Franzè non produce alcun effetto sull’attività dell’ente camerale, “essendo le funzioni dello stesso Sganga terminate con l’atto di insediamento del Consiglio camerale, convocato a suo tempo dalla stessa Regione e regolarmente operativo dal 28 novembre 2017”.
"Tutti gli atti devono essere trasmessi anche alla Procura della Repubblica e all’A.N.A.C. affinché venga valutata l’esistenza di eventuali ipotesi di reato e comportamenti contrari all’interesse pubblico. E’ auspicabile che, nel rispetto della legalità e della trasparenza, si faccia chiarezza al più presto sulla vicenda e che, magari, in tal senso di esprima la classe politica e dirigente di questa città: perché saranno ancora una volta Catanzaro e il suo tessuto imprenditoriale sano e produttivo – conclude Mostaccioli – a essere penalizzati da una vicenda che ha anche un leggero sentore di guerra tutta interna alla geografia camerale per rivendicare spazi nei più alti vertici calabresi”.