Sindaco di Cosenza indagato per truffa: “Vecchia vicenda. Non avrei mai potuto tradire i miei cittadini”
80mila euro in rimborsi incassati dal Comune della “Città dei Bruzi”. Spese per voli aerei e pernottamenti in hotel dichiarate come “missioni istituzionali”. Missioni, che secondo la Procura di Cosenza, non sono mai avvenute e che trascinano il sindaco Mario Occhiuto e il suo ex segretario Giuseppe Cirò in una voragine che li vede indagati per truffa.
La notizia è stata resa nota da “il Quotidiano del Sud” e lo stesso Occhiuto conferma di essere sotto indagine.
“Risulto indagato in un procedimento penale che - ha affermato il primo cittadino - io stesso ho provocato per aver denunciato un mio assistente, Giuseppe Cirò, dopo aver scoperto che falsificava le sue e le mie missioni. Si tratta di una vecchia vicenda che ritorna in auge in questo periodo in cui il clima è molto velenoso e insidioso perché pieno di tentativi di condizionamento di ogni tipo, mediatico e politico. D’altra parte, ormai da anni subisco persecuzioni mediatiche diffamatorie vergognose e intollerabili”.
“Cirò che avevo conosciuto in modo personale e diretto perché collaborò nella mia prima campagna elettorale del 2011, era stato poi scelto come componente del mio staff perché apparentemente sembrava molto efficiente. Solo in seguito - ha continuato Occhiuto - mi sono accorto che tradiva di nascosto e in modo subdolo la mia fiducia. Voglio anche dire che, nella mia lunga e intensa attività privata, altre volte mi è capitato di essere tradito da collaboratori con comportamenti discutibili, ma ho sempre perdonato senza ricorrere all’autorità giudiziaria. Così è il mio carattere”.
Il Sindaco di Cosenza conclude: “Sono sereno, anche se amareggiato, perché sicuro della mia buona fede e di non aver mai toccato nemmeno un centesimo che non mi appartenesse. Non avrei mai potuto tradire i miei cittadini approfittando del ruolo che mi hanno affidato, per ottenere vantaggi personali. Resto convinto che anche in questo caso riusciremo ad affermare la verità”.