Danno erariale, Occhiuto e assessori dovranno risarcire il Comune di Cosenza
Un danno erariale per il Comune di Cosenza - tra gli anni 2011 e il 2015 - ha portato oggi la Corte dei Conti della Calabria ad addebitarne le responsabilità al sindaco Mario Occhiuto e ad altri componenti della sua passata amministrazione, alcuni dei quali transitati anche in quella attuale.
In particolare, il primo cittadino del capoluogo bruzio è stato condannato a pagare la somma di quasi 263 mila euro, mentre Rosaria Succurro, Carmine Vizza e Francesco De Cicco (tutti e tre assessori in carica) Luciano Vigna (ex assessore e attuale capo di gabinetto del presidente della Regione Jole Santelli) e Nicola Mayerà (ex assessore) la somma di quasi 20 mila euro ciascuno. A loro si aggiungono anche gli ex dirigenti comunali Giampiero Gargano, Lucio Sconza e Ugo Dattis, che dovranno sborsare in totale oltre 96 mila euro.
I FATTI CONTESTATI
Ad occhiuto e alla sua “squadra” di governo sono state contestate una serie di spese effettuate tra il 2011 e il 2015, documentate da specifiche delibere. Su questi atti la Procura della Corte dei Conti ha dato mandato di indagine al Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Cosenza.
A far scaturire il danno erariale sarebbero state tre condotte ritenute illegittime: la prima quella di avere impiegato Carmine Potestio “per supportare il sindaco nell’attività di indirizzo politico-amministrativo per lo svolgimento di attività gestionali”; la seconda di avere assunto quattro collaboratori esterni nello staff del sindaco nonostante l’ente versasse in condizioni di crisi finanziaria conclamata e già ufficializzata.
La terza di avere imputato al fondo risorse contrattazione integrativa decentrata dal 2010 ai 2017, per gli esercizi dal 2012 al 2015, una somma annua pari a 35mila euro quale indennità per “integrazione produttività dipendenti gabinetto Sindaco-Segreteria Sindaco”, voce non assimilabile alle previsioni contenute nel contratto decentrato 2006/2009 dell’ente.
“Gli amministratori del comune di Cosenza – scrivono i giudici contabili – in palese violazione dei doveri di servizio che impongono scelte improntate a criteri di ragionevolezza e prudenza, hanno deciso di ricorrere a personale esterno per costituire l’Ufficio del sindaco sebbene fossero consapevoli della presenza di numeroso personale interno, peraltro dichiarato in esubero”.