Dissesto Comune Cosenza. Tangari: “E’ il momento di fare chiarezza. Ripartire si può, si deve”
“La Delibera 106/2019 della Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Calabria, nelle 142 pagine di cui è composta, ha sintetizzato gli effetti dell’azione amministrativa su questa città. In tempi non sospetti ci siamo esposti sulla questione dei bilanci e del Piano di riequilibrio evidenziandone le criticità e i dubbi circa i toni trionfalistici con cui quest’amministrazione e chi ne ha di fatto sostenuto le scelte si è espresso e di questo, per ciò che ci interessa, ne dovranno rispondere politicamente agli elettori.” A renderlo noto è il Coordinatore di Italia in Comune Cosenza, Serafino Tangari.
“Ci avviamo dunque in una fase in cui la città dovrà vivere un periodo ancor più difficile, – prosegue Tangari - perché il preannunciato ricorso comporterà un prolungamento dell’agonia, un ulteriore dispendio di denaro pubblico e una discussione tra accusati ed accusatori che produrrà zero effetti per la collettività.
“Il nostro pensiero – chiarisce il Coordinatore di Italia in Comune - tutt’altro è che ricco di soddisfazione per ciò che è avvenuto, sarebbe da irresponsabili affermare il contrario, ma contestualmente sentiamo il dovere di interpretare questo nuovo corso con uno spirito positivo e propositivo. Dobbiamo iniziare a pensare che il processo di risanamento non dovrà riguardare solo i conti ma dovrà estendersi ad ogni settore espressione della nostra città, attraverso un nuovo modo di intendere la politica, un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini e soprattutto un nuovo modo di intendere le priorità (meno apparenza e più sostanza oltre a meno personalismi). Per farlo – conclude - sarà necessario spogliarsi di qualsiasi velleità e far in modo che chiunque sia mosso da sensi di rivalsa o che nel corso di questi anni ha sistematicamente sostenuto l’amministrazione salvo poi abbandonare la nave nel momento in cui iniziava ad imbarcare acqua, stia il più lontano possibile. E’ il momento di fare chiarezza. Ripartire si può. Ripartire si deve.”