Ucciso e bruciato nel Vibonese: chiesti 18 anni per Ciancio
Diciotto anni di reclusione per Alfonsino Ciancio, 29 anni, di Acquaro accusato di aver preso parte all'omicidio di Giuseppe Cricri, ex candidato a sindaco del Comune di Dinami in occasione delle amministrative del maggio 2013, e ritrovato carbonizzato nella sua auto il 22 ottobre 2013.
Le accuse mosse dalla Procura Generale di Catanzaro, che ha chiesto alla Corte d'Appello i 18 anni di reclusione, sono di omicidio, distruzione e soppressione di cadavere.
Cricri risiedeva nella frazione Melicuccà a Dinami e secondo l'accusa sarebbe stato eliminato per volontà di Liberata Gallace, con la quale aveva interrotto una relazione, e madre di Alfonsino Ciancio.
Poi, amore secondo gli inquirenti, con l'aiuto di Fiore D'Elia, nuovo compagno della donna, la vittima sarebbe stata attirata in un luogo isolato con l'inganno e qui colpita a morte per poi essere caricata in auto e bruciata.
Nel processo di primo grado l'imputato era stato condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato. In appello, tuttavia, la Procura Generale di Catanzaro ha escluso la premeditazione del delitto e ha quindi deciso per i 18 anni di carcere. Liberata Gallace e Fiore D'Elia, a suo tempo arrestati per il delitto, si trovano sotto processo con rito ordinario davanti alla Corte d'assise di Catanzaro.