Serra Pedace. Alla sagra della castagna anche un convegno per il rilancio del prodotto
Successo a per la XXVII sagra della castagna organizzata dalla Pro Loco di Serra Pedace e Silvana Mansio, patrocinata dal Comune di Casale del Manco e da Confindustria Cosenza, Parco Nazionale della Sila, Regione Calabria, Unpli Calabria e Calabria Maceri.
Stand con prodotti tipici, passeggiate nei castagneti, concorsi con studenti delle scuole e musica folkloristica tutto ciò ha animato il territorio di Serra Pedace. Interessante e partecipato il momento culturale di approfondimento sul tema “Il castagno: albero multivalente da riscoprire, rivalutare e impiegare come risorsa per promuovere il turismo”.
L’assessore al Lavoro del Comune dei Casali del Manco, Francesca Pisani, che ha presieduto e diretto i lavori del convegno, ha illustrato la storia e gli eventi che hanno caratterizzato la castanicoltura degli ultimi decenni nelle aree vocate della Pre-Sila cosentina, sottolineando l’importanza della cooperazione tra i diversi soggetti impegnati per il rilancio del settore.
Il sindaco del Comune di Casali del Manco, Nuccio Martire, ha delineato le direttrici di marcia secondo le quali l’Amministrazione intende muoversi per il rilancio produttivo del castagno, con valide iniziative progettuali finalizzate a migliorare, anche in termini innovativi, questa tipica pianta collinare che può diventare fonte di ricchezza e di sviluppo socio-economico per le popolazioni del territorio. Gli Assessori comunali alla Valorizzazione e conservazione del Patrimonio artistico culturale, Giulia Leonetti, ed alle Attività economiche e produttive, Michele Rizzuti, hanno ribadito la necessità di potenziare e riqualificare l’intera filiera, così pure alla tutela e valorizzazione del notevole patrimonio artistico e culturale.
Le relazioni tecniche sono state tenute dall’agronomo Giovanni Perri e dalla divulgatrice Arsac Vincenzina Scalzo. Per gli esperti il settore della castanicoltura, quella da frutto in modo particolare, è in crisi per diverse cause, soprattutto per la comparsa delle malattie fungine e parassitarie che hanno portato al decremento produttivo ed all’abbandono della coltura, non solo nei Comuni di Casali del Manco, ma anche nel resto della Calabria e nell’intero territorio nazionale.