Legge Pillon, la Cgil aderisce alla manifestazione contro decreto
La Cgil di Reggio Calabria – Locri prenderà parte alla manifestazione organizzata dalle associazioni “Non una di meno” e “Unione Donne d'Italia” contro il disegno di legge Pillon e assicura la propria presenza in occasione del presidio che il 10 novembre si svolgerà presso la scalinata del Teatro Cilea di Reggio.
“Di fronte a quello che è chiaramente un attacco contro le donne e i bambini mi sento amareggiato, ma anche costernato – afferma il segretario generale della Cgil di Reggio Calabria – Locri, Gregorio Pititto – il nostro Paese ha bisogno di andare avanti sul piano dei diritti, non di imboccare la allucinante ipotesi di una sorta revisionismo legislativo, come quello contenuto nel disegno di legge Pillon, che ha addirittura suscitato il richiamo delle Nazioni Unite, che lo considerano una evidente regressione normativa, fonte di disuguaglianza e discriminazione basate sul genere, privando fra l'altro le vittime di violenza domestica di importanti protezioni.
“Per questa ragione auspico una mobilitazione nazionale dai numeri importanti, perché è essenziale che ciascun italiano comprenda il pericolo della compromissione dei propri diritti e soprattutto di quelli delle fasce più deboli, come spesso sono le donne e i bambini nel contesto di una separazione. Come Cgil – prosegue Pititto – abbiamo da subito espresso il nostro giudizio fortemente negativo sulla mediazione obbligatoria a pagamento, sulla imposizione di tempi paritari e della doppia domiciliazione e residenza dei minori, sul mantenimento diretto, sul piano genitoriale e sull'introduzione del concetto di alienazione parentale, fino all'aspetto più inquietante secondo cui si renderebbe quasi impossibile alle vittime di maltrattamenti, che siano genitore o figlio, di fuggire dal luogo in cui si è verificata la violenza per trovare protezione e sicurezza. Pertanto – conclude il segretario – la Cgil si schiera con convinzione contro questa scellerata scelta legislativa della maggioranza di governo, a difesa dell'imprescindibile principio di uguaglianza che deve animare ogni norma”.