Castrovillari, convegno in memoria del magistrato Fedele Calvosa
L’Associazione Italiana di Cultura Classica, con la Biblioteca Civica “Umberto Caldora”, il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Castrovillari, la collaborazione dell’Associazione Giovani Avvocati nonché degli Istituti Scolastici Iis, Mattei e Karol Wojtyla, ha organizzato un convegno per giovedì, a partire dalle 9,30, nella sala del Geometra, su Corso Calabria, per ricordare il magistrato Fedele Calvosa a quarant’anni dalla sua scomparsa, Caduto in difesa delle Istituzioni.
Calvosa è stato Procuratore Capo presso il tribunale di Frosinone, vittima del terrorismo di sinistra rivendicato dalle Formazioni Comuniste Combattenti. Nato a Castrovillari, studiò a Napoli, vinse il concorso in magistratura ed iniziò la sua carriera nel Tribunale del Pollino successivamente andò a Catanzaro, poi a Ceccano ed infine a Roma. Nel 1972 viene nominato Procuratore Capo di Frosinone.
La mattina dell'8 novembre 1978 venne ucciso in un agguato, mentre era diretto da Patrica a Frosinone a bordo dell'auto di servizio. Morirono nell'attentato anche l'agente di scorta Giuseppe Pagliei e il suo autista Luciano Rossi.
Per l’occasione verrà anche scoperto un busto che lo ritrae - opera dello scultore locale Angelo Cherillo e donato dall’Associazione Italiana di Cultura Classica - per mano di Maria Rita Calvosa, direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria e nipote del magistrato.
Il convegno verrà introdotto dai saluti del sindaco, Domenico Lo Polito, del dirigente Scolastico, Bruno Barreca, del Presidente dell’Associazione di Cultura Classica, Leonardo Di Vasto, del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari, Roberto Laghi e del consigliere nazionale dell’Associazione Giovani Avvocati, Angela Bellusci.
I contributi, moderati dal vice presidente dell’Associazione Cultura Classica, Giovanni Rende, saranno invece a cura della docente dell’Università della Calabria Marta Maddalon, del presidente della Camera Penale di Palmi, Armando Veneto, del giornalista scrittore Paride Leporace, dell’avvocato Angelo Cosentino e della stessa Maria Rita Calvosa.
“Un momento - afferma il primo cittadino del capoluogo del Pollino - pregno di significato e di messaggi civici, per richiamare il tributo di sangue dato da questa città, attraverso un suo figlio illustre, per l’importante ruolo che hanno le istituzioni nel far rispettare il bene comune, per la promozione e tutela della democrazia, dei diritti e della sicurezza della comunità. Fattori imprescindibili che necessitano sempre più di esempi e di uomini e donne che testimoniano questa tensione educativa.”