L’intervento di Lattanzi a Castrovillari per i 70 anni della Costituzione italiana
La Carta Costituzionale è ancora attuale, da conservare e far conoscere sempre più”.
Lo ha affermato in più modi, ieri mattina, nella sua relazione presso il teatro Sybaris del Protoconvento francescano di Castrovillari, agli studenti delle scuole superiori, presenti cittadini, autorità civili, militari e religiose, il presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, in un convegno, per il 70° della nostra Carta Costituzionale, patrocinato dal Comune ed organizzato dalla Fondazione antiusura “S. Matteo Apostolo” di Cassano allo Ionio in cui era relatore principale.
Il presidente della Fondazione, Francesco Marzano, Presidente di Sezione emerito della Corte di Cassazione, ha fatto gli onori di casa introducendo i lavori che sono stati aperti e conclusi dall’inno di Mameli.
Il magistrato, ringraziato da tutti per la realizzazione dell’appuntamento, salutando l’illustre ospite, oltre a ricordare l’opera meritoria e delicata dell’Associazione che guida ha sottolineato la funzione promotrice della giornata nel territorio precisando, tra l’altro, in una sua riflessione, ciò che ha costruito la Costituzione sollevando l’Italia dagli abissi che aveva patito prima della promulgazione della Carta.
A richiamare tutto ciò con esempi e le capacità, proprie, educative e propulsive della Carta Costituzionale ci hanno pensato nei loro saluti e ringraziamenti anche il sindaco, Domenico Lo Polito, e il Prefetto di Cosenza, Paola Galeone, affermando rispettivamente l’importanza del momento per le scuole, per gli esempi che i giovani devono guardare tra chi realizzò (come il conterraneo costituzionalista Costantino Mortati a cui Castrovillari ha intitolato un Largo di fronte il Tribunale) e persegue questi principi nonché per il messaggio che si trasmette legato alle buone pratiche della promozione della legalità e degli stili di vita che devono sempre più caratterizzare la loro crescita bandendo tutto ciò che vuole portare a devianti “scorciatoie” e falsi percorsi per divenire adulti.
L’occasione, che ha portato nel capoluogo del Pollino il presidente della Corte Costituzionale, ha registrato il contributo del docente di Filosofia del diritto dell’Università rendese, Pietro Calabrò, e garante della Fondazione “Costantino Mortati” per la promozione dello studio e pensiero del più grande costituzionalista del Novecento, “sangue” ed espressione - è stato sottolineato - di questo comprensorio essendo nativo di Corigliano e originario di una famiglia arbereshe. Nella sua relazione Calabrò ha richiamato la bellezza della Costituzione per ciò che comprende, salvaguardia e rilancia nonostante l’età e a partire da quell’assunto sul rispetto della dignità e centralità della persona da cui prende forma l’intero impianto costituzionale a tutela e per la promozione del bene comune.
Su questo e sui principi che innervano la Carta tra diritti, doveri e organizzazione dello Stato, è intervenuto, concludendo, il presidente della Consulta, Lattanzi, che ha risposto anche ad alcune domande poste dagli allievi delle scuole, ribadendo ed approfondendo ciò che dà il senso di marcia all’Italia e la guida da ben 70 anni con questa importante Carta nata dall’esigenza di creare regole nuove nella convivenza, da eventi storici importanti e da necessità concrete nonché a partire dall’importanza di affermare la inviolabilità dei diritti umani.
“La più bella al mondo: 70 anni di sana e robusta Costituzione” titolo della riflessione è stata anche un elogio - come ha precisato Lattanzi - alla stessa, sentito ed intenso facendo comprendere, attraverso esempi, spiegazioni la portata educativa dell’articolato nel vivere quanto nei rapporti tra gli organismi dello Stato. Per questo - ha raccontato il Presidente - l’idea della Consulta di aver portato tra le scuole e anche nelle carceri la conoscenza della Carta che, dopo una prima esperienza entusiasmante, in giro per le regioni, vogliamo ripetere consapevoli di tale azione per promuovere, valorizzare e far intendere il suo ruolo a servizio e tutela della persona tra diritti inviolabili e doveri inderogabili in ogni ambito. Fattori fondamentali, con altri, per una democrazia ed uguaglianza sostanziali su cui la Consulta vigila come arbitro ed organo di garanzia tra le parti e perché ogni legge rispetti, nel suoi dettato, la Costituzione repubblicana”.
“Dunque uno strumento, la Consulta, anche per la crescita diffusa ed inclusiva che è servita pure per rendere l’integrazione europea, fondamentale per l’interlocuzione tra i popoli nel rispetto delle regole, gli uni degli altri e contro ogni discriminazione, e per aver saputo anche integrare nella Carta Costituzionale questioni come l’ambiente, legato al bene delle persone ed alla qualità della vita e loro salute. Un cammino sicuramente in progress, che ha bisogno della vigilanza ed attenzione di ciascuno per fare il proprio corso contro ogni discriminazione – closa nota - e per lo sviluppo vero e pieno della persona nella realtà quotidiana dove, possono essere meglio accompagnati libertà e democrazia, gli ambiti, per eccellenza, del futuro che desideriamo, ma bisognoso continuamente di dedizioni umane ed appassionate per essere reso”.