Il presidente della Provincia di Crotone sui 150 anni dell’Unità d’Italia
Il 150mo anniversario dell'Unita' d'Italia e' un appuntamento al quale la Calabria si sta preparando con numerose iniziative proposte in tutte le province. Al ricordo dei momenti storici del 1861 si aggiunge una componente attuale, che gli amministratori calabresi vivono con preoccupazione. Esponenti sia di destra che di sinistra sottolineano le difficolta' che il Mezzogiorno ancora incontra dopo un secolo e mezzo storia unitaria.
''Ricordare e festeggiare il 150° anniversario della nascita dello Stato Italiano credo sia importante quanto doveroso, soprattutto nel rispetto di quella idea di Nazione oggi troppo spesso messa alla gogna da qualche fanatico secessionista, ignaro dello sforzo compiuto dalla storia per restituire dignita' ed onore al popolo italiano da anni costretto a soccombere all'eterogeneo volere dei vari conquistatori'', afferma all'ADNKRONOS il presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo.
''Il nuovo Stato -prosegue- pur non avendo tradizioni politiche univoche (insieme ad un centro nord con tradizioni comunali e signorili, c'era un mezzogiorno con tradizioni monarchiche fortemente accentrate a Napoli) si basava su una nazione culturale di antiche origini che costituiva un forte elemento unitario in tutto il paese. Uno Stato, come scrisse all'indomani della conclusione della seconda guerra mondiale un illustre storico svizzero Werner Kaegi, che cinque secoli prima dell'unita' aveva "una effettiva coscienza nazionale" anche se priva di forma politica''.