Cosenza: “Adotta un monumento”, premiato a Napoli l’ITI “Monaco”
Da Nord a Sud, nell’anno in cui ricorre il 25° anno dalla nascita del Concorso “Adotta un Monumento della Nostra Italia”, progetto svolto in collaborazione con il MIUR e, per la prima volta, anche con il CNR (Centro Nazionale di Ricerca), le scuole hanno partecipato alla cerimonia di premiazione presso il teatrino di corte di Palazzo Reale a Napoli.
Nell’Atlante Monumenti Adottati si sono potuti ammirare i video realizzati da 1110 scuole di 450 comuni.
Nel concorso di questa edizione, il medagliere si è composto di 12 medaglie stellate, 29 d’oro e 25 d’argento, assegnate dalle scuole dell’infanzia a quelle di secondo grado.
Tre, però, le scuole superiori di secondo grado che hanno ricevuto la medaglia d’oro stellata: tra queste, l’ITI “A. Monaco”.
Gli alunni dell’Istituto Tecnico Industriale, per il terzo anno consecutivo, hanno conseguito i massimi riconoscimenti, grazie anche all’adozione del Museo Diocesano di Cosenza: una medaglia d’oro (2015/2016) e due d’oro stellate (2016/2017, 2017/2018).
Ma non solo: insieme ad altre quattro scuole d’Italia, ha ricevuto il premio di valore scientifico dal Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali del patrimonio culturale del CNR, Gilberto Corbellini.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Dirigente Scolastico, Giancarlo Florio, che ha accompagnato docenti e studenti nella trasferta di Napoli e che, nei suoi pensieri di gratitudine, non ha dimenticato di ricordare i protagonisti principali, per “il meticoloso e impegnativo lavoro svolto in questi tre anni, ricchi di soddisfazioni, che ha consentito di avere una crescita e uno sviluppo esponenziale delle capacità del sapere artistico e umanistico dei giovani”.
Florio ha ringraziato altresì la Dott.ssa Mirella Stampo Barracco che, attraverso questo concorso, ha dato l’opportunità ai giovani studenti di avvicinarsi al loro patrimonio artistico, consentendo un’apertura reale al mondo e favorendo il recupero di una memoria storica, artistica e religiosa, che sta consentendo ai ragazzi di superare barriere di qualunque genere, solo per garantire loro il raggiungimento di una concreta solidarietà e fratellanza.
Si tratta, in altre parole, di un percorso in cui la cultura umanistica si fonde con quella scientifica e tecnologica, che offre una concreta educazione alla valorizzazione e alla fruizione delle risorse culturali locali.
Don Salvatore Fuscaldo, direttore del Museo Diocesano di Cosenza, ha colto il significato altamente educativo del progetto e ha prontamente e attivamente contribuito alla realizzazione delle molteplici attività realizzate: dalla Stauroteca in 3D, alle analisi strumentali sugli smalti e sulla croce, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Chimica e il corso di chimica del restauro del prof. Chidichimo, si è passati questo anno, con gli alunni di tutte le classi, alla realizzazione di un robot che è divenuta una guida nella seconda sala del Museo Diocesano.
La costruzione del robot è stato frutto di un lavoro interdisciplinare, con un’azione sinergica dei Dipartimenti di informatica, meccanica ed elettronica dell’Unical.
Nella cerimonia di premiazione a Napoli, il Prof. Scavello ha raccontato e condiviso con i presenti l’esperienza dell’Istituto Monaco di Cosenza che, anche in questo progetto, ha saputo coniugare le conoscenze e le abilità tecnologiche, in particolare nel settore della robotica e delle tecnologie digitali, per la promozione e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale, artistico.
“Costruire un robot che guida i visitatori all’interno del Museo Diocesano di Cosenza, ha costituito per i ragazzi quella scintilla che contribuirà a innescare in loro una crescita complessiva, sia come tecnici che come persone”.
Un pensiero ampiamente condiviso con il dott. Marco Rossi Doria, insegnante di politiche educative e sociali, che nel suo intervento ha sottolineato come queste esperienze contribuiscano alla formazione più completa dei ragazzi, poiché basate sulla integrazione delle conoscenze, sulla collaborazione, sul lavoro di gruppo.
Referente del progetto in questi tre anni è stata la prof.ssa Loredana Naccarato, che ha coordinato ragazzi di tutte le età e docenti di varie discipline tecniche, umanistiche e scientifiche.
Con grande passione e impegno hanno permesso la realizzazione del progetto in questi anni anche le professoresse: Linda Cosentini, di italiano; Francesca Ripoli, di tecnologia e disegno; Terry Currò, di italiano e maestro di musica; Stefania Matonti, di inglese. Con loro anche i professori ingegneri: Remo Scavello, di robotica; Raffaele Rosa, di meccanica; Francesco Rende, di informatica; Francesco Apollaro, di arte.