Reggio ‘70: “scuola Genoese vandalizzata non per rubare ma solo per distruggere”
“Alla scuola materna Federico Genoese di Via Aschenez, qualcuno durante il fine settimana ha messo a soqquadro tutto. Non si può entrare, ma i bimbi riescono a capire comunque quello che è successo. Dei vandali hanno, con una certa facilità, forzato un accesso secondario e distrutto quel poco che era rimasto da distruggere, non volevano rubare (hanno anche lasciato alcune centinaia di euro in contanti raccolte nei giorni precedenti per pagare le attività, in vista, dopo averle tirate fuori dai cassetti”.
Ad esporre la situazione è Dirigente Circolo Reggio ’70 Ferdinando Parisi, secondo il quale "poco era rimasto da distruggere, solo ciò che con tanto amore avevano creato, colorato, impiastrato poche decine di bambini i cui genitori nonostante tutto si ostinano a mandare in una struttura comunale che un tempo era un vanto per la città, il segno di una comunità che pensava alle nuove generazioni impiegando importanti risorse” – spiega la nota.
“I vandali che hanno fatto irruzione al Genoese hanno distrutto la cosa più importante, i lavori dei bimbi e delle amorevoli e professionali maestre costrette a lavorare senza fondi, senza una mensa, con i progetti didattici autogestiti e pagati dai genitori (anche quelli che non potrebbero permetterselo). I vandali hanno completato il lavoro intrapreso ormai da anni dall’amministrazione Falcomatà, che non ha fornito alla struttura il servizio mensa per oltre due anni, ha negato lo svolgimento di attività sportive e ricreative, ha imposto un orario ridotto fino alle 13.30 anziché sino alle 16.30, come sarebbe di norma, non ha predisposto i più elementari sistemi anti- intrusione e di video sorveglianza” – incalza la nota sdegnata del Circolo Reggio ’70.
“I bambini oggi sono disperati, preoccupati di non poter fare nemmeno la recita di Natale. L’amministrazione Comunale, non pervenuta. Oggi il lavoro è compiuto, con la complicità di qualche teppista siete riusciti a distruggere anche i sogni dei bambini del centro storico di Reggio Calabria”- conclude la nota.