Mafia. La Calabria seconda Regione per scioglimento dei Comuni: al centro di un libro
Purtroppo lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose è un fenomeno complesso e combattuto che oramai interessa tutt’Italia, ma in particolare la Calabria: è infatti la seconda regione dopo la Campania per numero di comuni sciolti per mafia (in totale 104 ad aprile 2018).
Il tema è stato oggetto delle due presentazioni del libro La notte della città. Storie di ordinaria collusione e di tre scioglimenti, di Pellegrini Editore, 2018 che si sono svolte a Cosenza alla libreria Ubik e a Reggio Calabria presso lo Spazio Open.
Insieme all’autore Mario De Grazia, sono intervenuti Anna Milan, cronista di Rai Radio1 che a luglio ha raccontato in un’inchiesta lo scioglimento di diversi Comuni italiani, Don Ennio Stamile referente di Libera Calabria presente a Cosenza e il giudice del Tribunale di Reggio Calabria Domenico Santoro intervenuto a Reggio Calabria.
Durante gli incontri, a partire da quanto avvenuto a Lamezia Terme, Comune giunto al terzo scioglimento per mafia, si è tentato di analizzare le cause che determinano gli scioglimenti e il pericoloso connubio mafia-politica che imperversa in Calabria e che coinvolge la vita democratica di molte città e centri urbani.
Il libro, presentato in anteprima a giugno a Trame 8. Festival dei libri sulle mafie, parte appunto dalla ricostruzione storica degli ultimi 30 anni di Lamezia Terme, nel tentativo di chiarire le cause e le responsabilità dell'infiltrazione dei gruppi criminali che hanno portato al terzo scioglimento del consiglio comunale.
Nell'analisi di Mario De Grazia, Lamezia diventa occasione di studio per individuare possibili vie d'uscita dalle collusioni affaristico-mafiose e riprendere un cammino di civiltà e giustizia. A partire da alcune proposte per migliorare la legge 221 e dalla riflessione sulla necessità di una maggiore partecipazione di tutti alla vita sociale e politica, l'autore richiama tutti alle proprie responsabilità: in questo la scuola, la chiesa, lo stato, i mass media e tutti i cittadini devono fare molto di più di quanto stanno facendo”.