Confessa omicidio dopo 30 anni. All’epoca sparò alla persona sbagliata
Ha confessato il delitto dopo 31 anni Vincenzo Pavia, ex collaboratore di giustizia e già condannato per aver commesso otto omicidi negli anni Novanta.
Quello in questione si riferisce a Roberto Rizzi, vittima di uno scambio di persona, ed ammazzato il 20 maggio dl 1987 nel bar 'I tre moschettieri' di Torino.
Pavia, quel giorno, su indicazione del mandante Saverio Saffioti, ha sparato un colpo alla testa a Rizzi, scambiandolo per Francesco Di Gennaio, detto "Franco il Rosso".
Solo il giorno dopo leggendo il giornale si rese conto di avere ucciso un’altra persona, colpevole solo di essere assai somigliante a Di Gennaro.
Le indagini della squadra mobile di Torino hanno consentito di fare chiarezza sul fatto. Pavia, all’epoca, faceva parte dell'organizzazione criminale che si ritiene “diretta” da Domenico Belfiore, condannato in via definitiva all'ergastolo per aver preso parte all'omicidio del procuratore della Repubblica Bruno Caccia, assassinato a Torino il 26 giugno 1983.
Dopo l'arresto in carcere, il ruolo di comando sarebbe stato assunto dal fratello, Salvatore Belfiore detto “Sasà”, che avrebbe trovato in Saffioti un valido complice.
Il 24 agosto del 1988, sempre all'interno dello stesso bar, Di Gennaro è stato ucciso da sicari vicini a Belfiore.
Dell'omicidio Rizzi dovrà ora rispondere il solo Pavia, in quanto Saffioti è stato assassinato nel 1992 proprio per volontà dell'ex compagno Salvatore Belfiore.
Sono in corso ulteriori accertamenti per risalire ad altri delitti rimasti nell'ombra.