Droga: carabinieri scoprono laboratorio a Rende, 2 arresti
Due ragazzi sono stati arrestati dai Carabinieri della compagnia di Rende per detenzione di sostanza stupefacente in quanto trovati in possesso di un chilo e mezzo di marijuana, 160 grammi di hashish e materiale vario per la produzione, la coltivazione ed il confezionamento di sostanza stupefacente. Si tratta di Pierfrancesco Arnieri, 27 anni, di Trenta (Cs), e Dionigi Donnici, 33, di Crotone. I carabinieri della Compagnia di Rende sapevano che in città c'era un laboratorio per la produzione e lo smistamento della droga e sapevano anche che a gestirlo erano due ragazzi insospettabili. Gli investigatori del Nucleo Operativo di Rende hanno intensificato così i controlli nei luoghi frequentati dai tossicodipendenti identificando i due e individuando il loro nascondiglio in un appartamento in contrada Concio Stocchi di Rende. I due ragazzi sono stati perquisiti ed all'interno delle tasche dei loro pantaloni sono state trovate tracce di sostanza stupefacente. Il nascondiglio è stato perquisito ed all'interno e' stato trovato un vero e proprio laboratorio per la produzione di sostanza stupefacente. Un chilo e mezzo di marijuana divisa in 22 confezioni e 160 grammi di hashish dentro armadi e mobili. Inoltre c'erano cinque confezioni di lampade per illuminazione di serre, decine di bottiglie di fertilizzante, scatoloni di cartine, filtri e accendini, libri sulla coltivazione della canapa e riviste che ne descrivono i suoi effetti benefici sul corpo umano, confezioni di semi di canapa, decine di frullini, pressa per sottovuoto, due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento della droga e 3500 euro in contanti. Un vero e proprio laboratorio per la produzione di sostanza stupefacente. I due sono stati quindi dichiarati in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e tradotti nel carcere di via Popilia a Cosenza. La droga e tutto il materiale ritrovato e' stato posto sotto sequestro e sarà analizzato dagli specialisti dell'Arma. I carabinieri hanno inviato una corposa informativa alla Procura della Repubblica di Cosenza. La sostanza stupefacente destinata al redditizio mercato rendese avrebbe fruttato oltre 15.000 euro.