Decreto Sicurezza. Terzo Settore Crotone: bene Provincia a chiederne la sospensione
La rete delle organizzazioni del Terzo Settore impegnate nella gestione dei progetti di accoglienza degli Sprar sul territorio crotonese, si dice soddisfatta per la delibera adottata all’unanimità dal Consiglio Provinciale del capoluogo lo scorso 18 dicembre.
Si tratta di un documento con cui l’ente intermedio ha chiesto la sospensione del Decreto Sicurezza, convertito in legge lo scorso 1° dicembre, impegnandosi poi a sollecitare il ripristino della possibilità di accogliere negli Sprar anche i richiedenti asilo, visto che al momento è possibile farlo soltanto per i titolari della protezione internazionale, per i casi speciali e per i minori non accompagnati.
Secondo le organizzazioni, applicando le nuove regole introdotte dal governo in carica si assisterebbe “altrimenti alla creazione di migliaia di migranti irregolari, una situazione di certo funzionale ai disegni di chi intende alimentare l’insicurezza per mere finalità di affermazione politica”.
Accogliere le richieste del mondo del Terzo Settore viene ritenuto pertanto come un segnale importante: “Ma, soprattutto – viene ribadito dagli operatori - un messaggio con cui è stata riaffermata una visione politica che pone al centro della discussione la persona; a conferma che nel nostro territorio, nonostante i tentativi di chi intende alimentare la lotta tra categorie sociali in difficoltà, resta ampiamente maggioritario il rispetto della dignità umana”.
Le rete del Terzo Settore assicura poi che proseguirà nell’azione insieme a chi non intenda accettare “in silenzio le conseguenze delle scelte adottate dall’attuale maggioranza parlamentare”, auspicando che a breve anche il Consiglio della Regione Calabria prenda una posizione in tal senso.
“Attraverso la convergenza di tante amministrazione locali dell’intero territorio italiano, che condividono le medesime preoccupazioni – viene pois spiegato - è tempo di arrivare alla sospensione degli effetti del provvedimento per riaprire un tavolo di confronto con gli Enti Locali ed il Terzo Settore. Un confronto – concludono dalla rete dei gestori Sprar - che è stato fino ad ora accuratamente evitato”.