Stamperia braille e arte tattile: le iniziative dell’unione italiana ciechi di Catanzaro
Mettere insieme associazionismo, istituzioni e mondo dell’impresa per offrire un’opportunità a chi ha più bisogno. È questo l’impegno condiviso dall’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro e che ha avuto una vetrina importante in occasione dello spettacolo andato in scena al Teatro Politeama per la Giornata Nazionale del Cieco.
“Può un cieco guidare altri ciechi?”: è questa la sfida solidale che la sezione UICI Catanzaro, presieduta da Luciana Lo Prete, ha abbracciato presentando al pubblico due iniziative concrete attivate a beneficio della città. Nella sede dell’associazione in località Piterà, messa a disposizione dall’amministrazione comunale, troverà spazio la prima stamperia braille che offrirà anche opportunità lavorative per i giovani dell’area del disagio. L’obiettivo è quello di contribuire all'integrazione sociale e culturale dei minorati della vista attraverso la creazione di manufatti editoriali ad uso di non vedenti e ipovedenti.
Inoltre, è stata consegnata alle istituzioni locali - alla presenza del presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni - il primo esemplare di opera “tattile” realizzata dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti e che sarà allocata in un museo cittadino. Due iniziative che hanno suggellato la serata di spettacolo e intrattenimento, condotta da Domenico Gareri e impreziosita dalla collaborazione di Artedanza, in cui si sono esibiti il Coro “Voci di luce” dell’Uici di Catanzaro, accompagnato da Guglielmo Sità, Karol Grazia Mascaro, Gianfranco Gallo, Coro “Muse’s Choir Life” e Gigi Miseferi.
Sono state anche premiate alcune personalità distintesi in vari campi come Don Antonio Tarzia, Giuseppe Raiola, Salvatore Urso e il giovane Fabrizio Mirante. “La nostra associazione si vuole sempre più aprire alla città – ha commentato Lucia Lo Prete – con attività e segni tangibili mirati a supportare e far emergere le diverse abilità. Garantire l'accessibilità all’arte e alla cultura così come opportunità per esprimere la libertà e l’autonomia dei non vedenti e ipovedenti significa dar loro eguale dignità di cittadini”.