Decreto Sicurezza. La rivolta dei sindaci “dissidenti” contro Salvini, aderisce anche Reggio
C’è anche Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, nella lista dei primi cittadini “dissidenti” nei confronti del decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
È stato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ad aprire la breccia annunciando la sospensione, nella sua città, degli effetti del decreto.
In particolare - ma non solo - per quanto riguarda l'impossibilità di iscriversi all'anagrafe alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi umanitari (con l'esclusione quindi da una serie di servizi sociali).
“È disumano e criminogeno” dice Orlando che poi rincara la dose: “Puzza di razziale”. Orlando ha toccato un tasto dolente, ha dunque innescato delle reazioni politiche e raccolto il consenso di altri primi cittadini.
Nella lista sono quindi finiti i sindaci di Napoli, Firenze, Parma, Reggio Calabria, Cerveteri, Pescara, rispettivamente Luigi De Magistris, Dario Nardella, Federico Pizzarotti, Giuseppe Falcomatà, Alessio Pascucci, Marco Alessandrini.
Il primo cittadino della città dello Stretto si è detto amareggiato, affermando di aver “rilevato queste problematiche fin da ottobre”; da allora, dice “non c'è stata alcuna concertazione e condivisione”.
Poi la stoccata: Falcomatà è sicuro che a Reggio Calabria non verranno mai applicate le “norme che vanno contro i principi costituzionali e di accoglienza. A questo punto auspichiamo che il Viminale voglia incontrare l'Anci”.
In realtà sono molti gli aspetti del decreto contestati: “Ci dicono di sgomberare gli irregolari e non ci dicono dove collocarli”, spiega Falcomatà.
Ma i problemi non riguardano solo la gestione dei migranti: "Un aspetto che mi inquieta molto è anche la possibilità di vendere beni sequestrati alla mafia senza alcuna selezione. In questo modo il mafioso rischia, attraverso un prestanome, di rientrare in possesso del bene confiscato”.
Immediata la reazione di Salvini che ha commentato la notizia con una diretta sul social network Facebook.
“Qualche sindaco di sinistra per dar contro a Salvini e alla Lega non lo applicherà? Dispiace per i suoi cittadini. Nel decreto sicurezza – sotta il titolare degli Interni - è prevista, dopo anni di fermo, l'assunzione di cento uomini della polizia locale a Napoli, magari il sindaco non se ne è accorto, sta ancora festeggiando il Capodanno”.
E chiude, Slavini, con la formula che gli è cara: “Per scafisti, trafficanti di esseri umani e mafiosi è finita la pacchia. Forse qualcuno di questi sindaci rimpiange business miliardari”.