Sindaci dissidenti, il plauso di Reggionontace
Mentre il coordinamento di Reggionontace sta ricordando “la bomba alla Procura Generale del 3 gennaio 2010 che vide la nascita del movimento di cittadini che spontaneamente si determinarono alla resistenza civile contro la ‘ndrangheta, alla difesa della libertà ed al risveglio della coscienza civile di tutti i reggini”, arriva la notizia dell’adesione del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà alla posizione già assunta dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il quale ha disposto formalmente agli uffici comunali di sospendere l’ applicazione del decreto sicurezza per “non essere complice di una violazione palese dei diritti umani, previsti dalla Costituzione, nei confronti di persone che sono legalmente presenti sul territorio nazionale”.
“E' disumano - ha spiegato Orlando in una conferenza stampa convocata a Palazzo delle Aquile - perché eliminando la protezione umanitaria trasforma il legale in illegale ed è criminogeno perché siamo in presenza di una violazione dei diritti umani e mi riferisco soprattutto ai minori che al compimento del 18/mo anno non potranno stare più sul territorio nazionale". Reggionontace esprime il proprio plauso a questa iniziativa di resistenza civile in difesa dei diritti costituzionalmente garantiti cui stanno aderendo anche molti altri sindaci italiani.
“Ricordiamo che ci sono centinaia di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all'Inps e fra qualche settimana o mese, in base al decreto (in)sicurezza saranno 'senza documenti' e quindi illegali e questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla. Pertanto ben vengano le prese di posizione di quei sindaci che per spirito democratico, responsabilità verso i cittadini e adesione ai più alti principi di solidarietà, umanità e giustizia decidono di non applicare una norma dall’evidente profilo di incostituzionalità”.