Dl sicurezza, Cerrelli (Lega): "Il Sindaco di Crotone è caduto nella trappola del Pd”
La risposta non è tardata ad arrivare. Così dopo aver passato le vacanze natalizie, il segretario della Lega di Crotone, Giangranco Cerrelli, ha deciso di rispondere al comunicato del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, per il quale “i sindaci possano esprimere al Governo la propria posizione rispetto alla normativa che di fatto lascia soli i Comuni a gestire una situazione le cui conseguenze sono facilmente immaginabili”. Ha quindi mostrato soddisfazione nei confronti del comunicato del Partito Democratico, attraverso il neo capogruppo in Consiglio Comunale contro il decreto sicurezza.
Così per Cerrelli il primo cittadino di Crotone sarebbe stato usato e si sarebbe esposto in favore del Pd per tre ragioni. Il primo è: “Spostare l'attenzione dei cittadini da temi vitali come quello dell'andamento finanziario dell'Ente, che vede l'amministrazione comunale assediata dai contenziosi, dalla Corte dei Conti e dai cittadini delusi da questa amministrazione”; poi il voler “puntellare l’intesa con il Pd, che consente all’amministrazione Pugliese di andare avanti e di non gettare la spugna” e infine, ma non meno importante quella che per Cerrelli sarebbe la necessità da parte del sindaco di “non poter dire di no a un amico carissimo, che è un “professionista dell’accoglienza dei migranti”, è responsabile di un’associazione del Terzo settore e non solo e che tra l’altro è stato, anche, mandatario elettorale del nostro sindaco alle ultime elezioni comunali”.
Poi la stoccata. Contro le associazioni del terzo settore che sarebbero colpevoli di “piangere la fine di un business” e di strumentalizzare il decreto sicurezza. Cerrelli continua a insistere che il dl sicurezza promosso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini la seconda accoglienza “sarà riservata solo ai 'veri' profughi e non anche (come successo fino ad ora) ai semplici richiedenti asilo”. Lo Stato, secondo Cerrelli, “spendeva grosse risorse per poi scoprirli inidonei ad ottenere una forma di protezione internazionale. Un onere per l'erario criticato pure dalla Corte dei Conti”. Peccato che le somme cui si riferisce l'uomo crotonese della Lega fossero della Comunità europea e fossero destinati appunto ai progetti di integrazione dei migranti.
In merito al numero di migranti costretti a vivere per strada a causa del decreto sicurezza, per Cerrelli non è propriamente così. La colpa sarebbe del “caotico sistema creato dalla sinistra” che avrebbe lasciato fuori non solo i richiedenti asilo, “ma anche i veri profughi. Questi, una volta ottenuti i documenti regolari, si ritrovavano abbandonati a se stessi, senza arte né parte. Era l'assurdo effetto di un sistema che lasciava i "rifugiati" a spasso (con i documenti) e coccolava i richiedenti asilo (al 60% clandestini) nei centri di accoglienza (sia Cas che Sprar). Paradossalmente stante la presenza di richiedenti asilo nello Sprar, i beneficiari di protezione internazionale spesso rimanevano per periodi prolungati nei centri di prima accoglienza o finivano chissà dove, senza poter accedere alle forme di integrazione pensate per loro”.