Non versava contributi e tasse dei lavoratori, scatta il sequestro per un’azienda medica
Come cosiddetto “sostituto d’imposta” avrebbe dovuto versare al fisco le tasse sui redditi dei suoi dipendenti e collaboratori. Così però non avveniva, effettuate le ritenute alla fonte l’imprenditore, infatti, dal 2014 non le avrebbe pagate all’erario causando una vera e propria evasione fiscale.
Sotto la lente della Guardia di Finanza di Paola e Cetraro sono finiti un imprenditore e la relativa azienda che opera nel settore medico nella provincia di Cosenza.
Per lui è scattata la denuncia per omesso versamento di ritenute dovute o certificate mentre a carico della società è stato eseguito un sequestro preventivo per quasi mezzo milione di euro, 471 mila euro in particolare.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Paola Rosamaria Mesiti su richiesta del Procuratore Pierpaolo Bruni e del Sostituto Maurizio De Franchis ed ha colpito il denaro depositato su rapporti finanziari dell’azienda fino alla concorrenza dell’importo ritenuto come il profitto del reato tributario.
La ritenuta alla fonte è una particolare forma di riscossione delle imposte in base alla quale il sostituto d’imposta si sostituisce al contribuente nel versamento dei tributi dovuti da quest’ultimo all’Erario.
È un meccanismo che tra l’altro ha anche la scopo di semplificare l’adempimento fiscale ad una certa categoria di contribuenti, come ad esempio dipendenti che non hanno altri redditi o spese da far valere in deduzione dallo stesso reddito stesso.
Per questa categoria di lavoratori, infatti, l’assolvimento dell’onere fiscale avviene interamente proprio per mezzo del datore di lavoro.