Cia : Pacchetto Giovani, concedere tempo per la presentazione delle domande
“Un bando, quello del Pacchetto Giovani 2018, nato sotto una cattiva stella e destinato a chiudersi nel peggiore dei modi, ovvero, nella assoluta incertezza per i partecipanti al bando 2016”. È quanto sostiene in un nota la Cia Calabria.
“E si perché – spiega la Cia Agricoltori Italiani - con la presentazione della domanda 2018, collegata alla domanda presentata nell’ambito del Pacchetto Giovani 2016, si intende rinunciata la eventuale domanda di riesame presentata in esito al bando 2016 nonché la eventuale posizione di soggetto finanziabile ma non finanziato per carenza di risorse”.
“Il dipartimento aveva assicurato, negli incontri avuti, - informa la Cia - la disponibilità alla revisione delle pratiche 2016 in attesa di ricorso, per fare in modo che i giovani potessero sapere il destino del proprio progetto prima di decidere di ripresentare una nuova istanza e, dunque, di rinunciare al ricorso pendente. Constatiamo, nostro malgrado, che la disponibilità c’è stata, peccato sia stata solo informale: i funzionari incaricati, non avendo nessun potere di riesaminare le pratiche all’atto dell’accesso agli atti, si sono limitati a dare dei semplici consigli del tipo: “secondo me potrebbe passare… oppure secondo me è difficile che passi…”. Della serie: la toppa messa è stata peggiore del buco. Fatto sta, che a distanza di ormai due anni dalla chiusura del bando 2016, - avanza la nota - i giovani che avevano riposto tante speranze in quelle istanze si trovano oggi nella condizione, a due giorni dalla chiusura del bando 2018, di non sapere se ripresentare nuovamente un progetto, con relativo dispendio di ulteriore denaro, rinunciando all’istanza di riesame, oppure giocarsi la carta della speranza attendendo gli esiti del ricorso”.
“Stante le risposte ricevute dal Dipartimento, a nulla sarebbero valsi gli appelli lanciati dalle Organizzazioni Agricole e dagli stessi Ordini Professionali che invocano una proroga della scadenza per consentire, nella totale trasparenza, ai giovani in questione di scegliere a cuor leggero il da farsi. Il Dipartimento Agricoltura avrebbe deciso, in solitudine, ed in assenza di un ragionamento politico condiviso con i portatori di interesse, di andare avanti, non curante delle conseguenze che tale decisione provocherà ai giovani agricoltori. A notevole distanza dall’ultima convocazione del tavolo del mondo agricolo, non si conosce ancora il numero dei ricorsi esaminati né la percentuale di approvazione. Né tantomeno il numero di nuovi progetti presenti nel sistema ad oggi è come nelle aspettative; sembra non siano molti, anzi, il non aver condiviso il prosieguo del percorso deciso al tavolo con le Organizzazioni, lascia tutti nell’incertezza assoluta”- incalza la nota.
La Cia rimarca: “Noi non abbiamo dimenticato le motivazioni addotte alla prima proroga, dove, il Dipartimento, testualmente, scriveva nel comunicato stampa del 18.10.2018: "con la finalità di completare la rivalutazione delle istanze e per ottimizzare le forze e restringere ulteriormente i tempi - ha affermato il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giacomo Giovinazzo - abbiamo ritenuto opportuno avvalerci del personale del nostro ente strumentale, l'Arsac, che, dalle sedi periferiche, lavorerà coadiuvando i funzionari del dipartimento nell'espletamento della valutazione dei riesami delle pratiche del bando 2016 pervenute. Tutto questo per semplificare le procedure ed abbreviare i passaggi e poter dare risposte certe in tempi ragionevoli agli aspiranti beneficiari delle risorse del Psr".
“Non è da meno - prosegue la nota - sottovalutare l’incidenza che ha avuto aver procrastinato a dopo le ferie natalizie la partenza dei corsi di Formazione, in particolare quelli per gli Iap, finanziati con la misura 1.1 del Psr, che sono stati autorizzati colpevolmente dalla Regione con grande ritardo, di fatto impedendo ai tanti giovani che avevano manifestato agli enti di Formazione la volontà di partecipazione, di poter partecipare e concludere in tempo con la ricezione dell’attestato".
"Ci appelliamo a chi ha la responsabilità politica, al Governatore Oliverio e al Consigliere delegato D’Acri perché decidano responsabilmente di concedere un ulteriore periodo al Dipartimento per esaminare le istanze di riesame rimaste, comunicandone celermente gli esiti e, conseguentemente, di concedere anche ai giovani in attesa maggiore tempo per presentare le domande di cui al bando 2018 in scadenza – continuano gli agricoltori. A proposito, - conclude la Cia nel comunicato - vedendo i numeri dei ricorsi vinti dalle aziende partecipanti al bando Misura 4.1 e la loro conseguente reintegrazione nella graduatoria definitiva finale, qualche indizio sulla leggerezza con cui sono state esaminate le istanze del pacchetto giovani 2016 sorge! A peccar si fa male…”